«Venticinque soci tra produttori trasformatori e confezionati, 9 risiere, 1.500 ettari coltivati nel territorio di 24 Comuni della provincia di Verona e 3.500 tonnellate di riso prodotto negli ultimi anni: sono questi i numeri con cui il Riso Nano Vialone Veronese IGP, un’eccellenza dell’agroalimentare veneto conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per la sua altissima qualità e le sue proprietà, chiude l’annata 2023». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata il 14 dicembre 2023.
Un anno sicuramente sfidante – prosegue il comunicato – quello che si sta per concludere a causa della grande siccità dei mesi estivi, tenendo infatti conto che il riso è una delle colture più sensibili ai cambiamenti del clima: “A marzo avevamo il timore di non poter seminare, con le risorgive in secca – spiega il Renato Leoni, presidente del Consorzio di Tutela -. Per fortuna la siccità ha mollato la presa e a luglio è arrivata la pioggia che ha invertito la situazione, salvando la produzione e consegnandoci ancora una volta un prodotto di altissima qualità. Attualmente, infatti, non sono ancora state messe a punto tecnologie che permettano di coltivare il Riso Nano Vialone Veronese Igp in condizioni climatiche variabili se non avverse. Ma sono in corso studi che ci auguriamo possano individuare varietà capaci di resistere a periodi prolungati di siccità. Parallelamente ci sono stati degli adattamenti nelle tecniche di coltivazione, riguardanti soprattutto l’irrigazione. In questi ultimi due anni molto siccitosi, i Consorzi di Bonifica che gestiscono l’utilizzo delle acque per le coltivazioni agricole hanno infatti limitato se non vietato in alcuni intervalli di tempo il prelievo di risorsa idrica dal sistema di irrigazione. Sono state inoltre modificate alcune tecniche nella semina, ovvero si è proceduto ad aumentare i periodi di “asciutta” rispetto gli anni precedenti, diminuendo i periodi di coltivazione sommersa, permettendo così di risparmiare fino a un mese di allagamento della risaia”.
Irrigato dai fiumi Tione, Tartaro e Adige e nutrito dai ricchi terreni alluvionali della bassa veronese, il Riso Nano Vialone Veronese IGP – sottolinea la nota stampa – è un riso cremoso ad alta capacità di assorbimento. “Le analisi organolettiche condotte in laboratorio – continua il Presidente Leoni – dicono chiaramente che il nostro riso è più ricco di amido rispetto alle altre varietà di riso coltivate in Italia ed è anche più resistente durante la cottura, inoltre il chicco ha un’alta capacità di assorbimento dei sapori del cibo che si sta amalgamando per preparare un risotto, sia esso di pesce, carne, verdure o altro”. «Coltivato, raccolto e lavorato a Verona secondo elevati standard e metodi tradizionali, questo riso – citiamo sempre testualmente dal comunicato ufficiale – è infatti molto utilizzato per i risotti ma è altresì adatto ad una varietà di altri piatti che grazie a questo prodotto eccezionale possono esaltare svariati abbinamenti. In vista delle ormai prossime festività si propongono di seguito due ricette, una che rimanda alla tradizione culinaria veneta e una che ci invita a sperimentare accostamenti e gusti che grazie al Riso Nano Vialone Veronese IGP possono trovare massima espressione».
«Il Consorzio di Tutela della IGP Riso Nano Vialone Veronese – si evince inoltre dalla nota stampa – nasce con lo scopo riunire i produttori impegnati nel rispetto del disciplinare di produzione omonimo approvato e registrato dalla Comunità Europea. L’Indicazione Geografica Protetta “Riso Nano Vialone Veronese” si riferisce soltanto a riso ottenuto da semi rigorosamente selezionati della specie japonica della varietà Vialone Nano. Esso impone che la coltivazione sia praticata su terreni lasciati “riposare” con l’avvicendamento delle colture. La lotta ai parassiti è demandata alle buone tecniche di coltivazione che prevedono, fra l’altro, lavorazioni particolari del terreno e una attenta regolazione dell’acqua nelle risaie. Le concimazioni, bilanciate con l’apporto di sostanza organica, devono mirare alla produzione di granella sana e matura e le produzioni massime per ettaro non devono superare i 70 quintali. Precise caratteristiche varietali e rigorosi parametri di produzione garantiscono la genuinità, la fragranza e l’ottima resa gastronomica del Riso Nano Vialone Veronese, tutelato dal marchio europeo IGP dal 1996».
Fotografia pubblicata: immagine allegata alla nota stampa ufficiale