«Le precipitazioni di primavera sono attese al Sud dove nei principali invasi ci sono appena 1.500 milioni di metri cubi di acqua, più di 1/3 in meno rispetto allo scorso anno e non è quindi ancora scongiurato il rischio siccità. E’ quanto emerge da un monitoraggio Coldiretti su dati Anbi diffusi in occasione dell’ondata di maltempo che si è estesa alle regioni meridionali». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Coldiretti nazionale il 22 marzo 2018, e che riportiamo integralmente. «La pioggia – sottolinea la Coldiretti – è importante per ripristinare le riserve idriche nelle montagne, nei laghi, nei bacini e nei terreni dopo un 2017 che ha fatto registrare nel Mezzogiorno il 24,6% di precipitazioni in meno in Italia secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ucea. L’acqua però – sottolinea la Coldiretti – per poter essere assorbita dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti. I cambiamenti climatici – conclude la Coldiretti – si abbattono infatti su un territorio nazionale fragile in cui sono 7.145, ovvero l’88,3% del totale, i comuni italiani a rischio idrogeologico».
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