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Insetticidi neonicotinoidi sul viale del tramonto? Veneto Agricoltura: meglio alternative sostenibili

3 Marzo 2018 - Local Genius

Insetticidi neonicotinoidi sul viale del tramonto? Veneto Agricoltura: meglio alternative sostenibili




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Insetticidi neonicotinoidi sul viale del tramonto? L’uso in agricoltura di questa tipologia di insetticidi non è poi così efficace come si pensava: così uno studio della Task Force Internazionale sui Fitofarmaci Sistemici, coordinato da Lorenzo Furlan di Veneto Agricoltura, appena pubblicato. Indispensabile un nuovo quadro di riferimento per realizzare un modello di agricoltura sostenibile. Messi a punto dei metodi di controllo dei parassiti alternativi e meno impattanti e già “pronti all’uso”. Una soluzione viene anche da particolari forme di assicurazione, sistema avviato in Veneto e Friuli VG. Lo si legge in una nota stampa ufficiale di Veneto Agricoltura diramata il 2 marzo 2018, e che riportiamo integralmente. Secondo uno studio della Task Force Internazionale sui Fitofarmaci Sistemici (TFSP), pubblicato dalla rivista scientifica “Environmental Science and Pollution Research” – prosegue il comunicato -, l’uso degli insetticidi neonicotinoidi nelle pratiche agricole, particolarmente l’uso profilattico su larga scala (concia dei semi di mais e altre colture), non è così efficace come si poteva pensare e causa di un forte impatto sull’ambiente. Invece, il controllo dei parassiti potrebbe più efficacemente essere effettuato applicando pienamente la Difesa Integrata individuando quali zone effettivamente richiedono interventi di controllo e qualora necessario adottando  metodi alternativi più vantaggiosi per l’ambiente e le tasche degli agricoltori. Gli insetticidi neonicotinoidi sono tra i più usati in agricoltura, ma allo stesso tempo sono ritenuti corresponsabili della riduzione delle popolazioni di api, bombi, farfalle, insetti acquatici e persino di alcune specie di uccelli. La stessa Unione Europea – si legge nella nota stampa – si sta occupando della questione e proprio ieri ha pubblicato, attraverso l’EFSA (l’Agenzia europea sulla sicurezza alimentare), una nota in cui riconosce il rischio derivante dall’uso dei neonicotinoidi per le api. La TFSP, nello studio appena pubblicato (http://bit.ly/2oJ4RYX ), di cui è primo autore Lorenzo Furlan, dirigente del Settore Ricerca Agraria di Veneto Agricoltura, ha sintetizzato ben 200 studi con l’obiettivo di valutare l’effetto reale dell’uso massiccio dei fitofarmaci sistemici in agricoltura, e lo sviluppo di meccanismi di resistenza da parte dei parassiti.

Nonostante i neonicotinoidi siano stati introdotti nel mercato nel 1991 – continuiamo a citare testualmente -, già nel 1996 ci furono casi documentati di resistenza da parte dei parassiti. Ora, la TFSP ha presentato una serie di strategie alternative per la difesa delle colture coltivate su larga-scala, concludendo che un nuovo quadro di riferimento è necessario per realizzare un modello di agricoltura realmente sostenibile, basato principalmente sui servizi ecosistemici naturali anziché su prodotti fitosanitari tossici. “L’essersi troppo affidati agli insetticidi sistemici per il controllo dei parassiti – ha detto al riguardo il vicepresidente della Task Force e ricercatore del Centro Nazionale di Ricerca Scientifica francese Jean-Marc Bonmatin – ha portato ad un danno ambientale molto serio che sta mettendo a rischio la stessa produttività agricola per gli effetti negativi sugli organismi utili che forniscono direttamente e indirettamente servizi eco sistemici fondamentali. Questo nuovo studio è importante perché prova che esistono diverse alternative percorribili all’uso degli insetticidi sistemici, facenti parte della difesa integrata, applicazione dei cui principi è obbligatoria nell’UE”. Lo studio – si legge nel comunicato – presenta, tra l’altro, i risultati di un sistema assicurativo innovativo per il mais che protegge gli agricoltori da eventuali rischi economici, sostituendo buona parte dei geodisinfestanti, con costi molto inferiori all’uso profilattico dei neonicotinoidi come concianti, senza causare danni ambientali. Il sistema (Fondo mutualistico Mais) è stato messo a punto proprio  in Italia e particolarmente nel Veneto grazie a Condifesa Veneto e Friuli e Veneto Agricoltura. Trattasi di un fondo di solidarietà tra gli agricoltori che compensa eventuali perdite di raccolto impreviste. La compensazione è proporzionale alle risorse finanziarie del fondo e copre rischi attualmente non coperti dalle compagnie assicurative private, tra cui le calamità naturali (inondazioni) e danni da animali selvatici e parassiti. “Nell’esperienza veneta, il Fondo Mutualistico Mais – sottolinea Lorenzo Furlan – riduce il rischio economico per gli agricoltori. L’approccio assicurativo risulta molto meno costoso rispetto all’acquisto degli insetticidi stessi, con vantaggio economico netto per gli agricoltori e allo stesso tempo per l’ambiente”.

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