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Inaugurare nuovi casinò in Italia? Lamezia Terme si candida per l’intero Sud

3 Aprile 2017 - Local Genius

Inaugurare nuovi casinò in Italia? Lamezia Terme si candida per l’intero Sud


Si contano 14 richieste di nuove aperture in tutto il Paese. De Biase: opportunità di sviluppo economico

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“Inaugurare nuovi casinò in Italia? E’ questa la domanda di questi giorni, il tormentone. Insomma, i Comuni, che si possa prospettare la possibilità di incamerare risorse fresche, a fronte dell’esiguità di quanto oramai gestiscono, auspicano di fare cassa con flussi turistici e nuovi sbocchi occupazionali. In sostanza ci sono 14 richieste per apertura di Casinò, a cui si oppone però la Federgioco. Ma l’occasione di far cassa potrebbe spingere il Governo a studiare una norma ad hoc. Allora la domanda è: perché non approfittarne? Sommando le interrogazioni parlamentari e gli emendamenti di diverso orientamento politico a legge di stabilità e decreto Sblocca Italia, si contano 14 richieste, caldeggiate dai Comuni, quasi sempre tramite parlamentari dello stesso territorio: tre in Toscana (Bagni di Lucca, Porto Azzurro, Montecatini Terme), Campania (Sorrento, Ischia e Capri) e Piemonte (Stresa, Acqui Terme e Salice), due in Friuli (Lignano Sabbiadoro e Grado), e ancora Anzio, Fasano, San Pellegrino, Merano, Chianciano (si tentò di inserirla già nel 2009 nel decreto salva-L’Aquila), Tropea. Lamezia avrebbe titolo a candidarsi per ospitare un Casinò per l’intero Sud. Dal 2004 a oggi i casinò nazionali in possesso di autorizzazione sono Saint-Vincent, Campione d’Italia, Venezia e Sanremo. A questo punto, tutto si gioca in Parlamento. Nonostante l’accelerazione promessa dal governo, tutte le eventuali nuove proposte di legge dovranno iniziare l’iter nelle commissioni Attività produttive di Camera e Senato, per poi passare al vaglio di Bilancio e Interni. Strada lunga ma non impossibile”. Lo si legge in una nota stampa ufficiale di Salvatore De Biase, Capo Gruppo Alleanza Civica con Mascaro (gruppo consiliare del Comune di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, ndr), datata 30 marzo 2017, e che riproduciamo integralmente.

“Già il 20 Gennaio 2011, senza nessuna polemica col senatore Francesco Bevilacqua che voleva un casinò a Tropea, il sottoscritto – citiamo ancora testualmente – coglieva la palla in balzo e proponeva Lamezia come sede centrale della Calabria, territorio preposto per quello che rappresenta e per quello che può offrire, una casa da gioco di grande attrazione. Nel contesto, non da meno fu la proposta per un autodromo, ma nulla si fece. Eppure la vicinanza dell’aeroporto, la ferrovia, l’autostrada, un vasto territorio vocato anche verso il florovivaismo come Sanremo, un clima mite, il mare a due passi, la collina e la montagna, una pianura che potrebbe ancora ospitare un campo da golf, dovrebbe far si che alcuni grandi progetti possano trovare ospitalità proprio in questo territorio, baciato dalla fortuna, ma poco rispettato dagli uomini”. “Da qui – prosegue il comunicato – l’appello, per trasformare Lamezia in una piccola Las Vegas, per questo mi rivolgo a tutte le forze politiche «bandendo ogni tipo di gelosia e campanilismo: aiutate la Calabria sostenendo Lamezia». Non voglio che tale sollecitazione risulti egoistica e di parte, ma la verità alcune volte va detta, anche a denti stretti: un progetto di grandi vedute, con il sostegno dell’intera Deputazione calabrese, darebbe forza e visibilità ad un Calabria sempre ultima. Lamezia, attraverso queste scelte, verrebbe ripagata per quanto dà ed ha dato. Sicuramente converrebbe investire in questa città che si offre volentieri ad essere una Lamezia Europea ed ospitale”. “Con l’impegno di fare la mia parte nel Consiglio comunale – si legge in conclusione -, ritengo che sul filone, un progetto per un ippodromo, autodromo e casinò per una città ambiziosa, europea, moderna, fatta anche da grandi progetti, avrebbe come prospettiva sviluppo e migliori fortune occupazionali. Da qui si lega un progetto per l’apertura di una sorta di istituto tecnico aeronautico, in collegamento con un aeroporto che ormai si apre a frontiere internazionali di grande interesse, una crescita graduale ormai consolidata, che potrebbe significare l’avvio di una porta per il Mediterraneo, per un progetto di meccanica aeroportuale”.

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