«La nocicoltura, uno dei primati agricoli del Veneto, è minacciata da una nuova patologia, la Phitophthora. Il batterio-killer, che colpisce radici e colletto delle piante, è in grado di distruggere un intero impianto nell’arco di 2-3 anni, specie se veicolato da acqua di superficie e cattivo drenaggio. A risultarne colpiti sono in particolare i noceti di Treviso e quelli di Rovigo che, con le due relative organizzazioni di produttori (Il Noceto e Nogalba), rappresentano il ‘core business’ del fatturato veneto, pari a circa 15 milioni di euro». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata dalla Regione Veneto il 5 aprile 2018, e che riportiamo integralmente. “La Regione Veneto, insieme al CREA (Consiglio per la ricerca agricola e l’analisi dell’economia agraria), al Centro Nazionale Ricerche e all’Istituto di Biologia Agroalimentare e forestale, ha promosso e sta sostenendo un progetto di ricerca pluriennale, a vasto spettro, rivolto a selezionare le piante resistenti a tali avversità e ad individuare i fitotrattamenti più idonei per gli impianti già esistenti”, ha annunciato l’assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan, incontrando le organizzazioni dei produttori a Mestre, al Laguna Palace. “Il Veneto, con 332 produttori e 1.050 ettari di superficie dedicata alla nocicoltura, è la prima regione in Italia – ha proseguito – per produzione di noci da frutto. La Regione è in prima fila per difendere, insieme alle organizzazioni dei produttori, questo tipo di coltura particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici. Il progetto di ricerca, è stato condiviso anche dalle altre regioni interessate, approvato su scala nazionale dalla Commissione per le Politiche Agricole e gode del finanziamento ministeriale. Obiettivo del piano è selezionare porta-innesti resistenti alla Phitophthora e individuare i marcatori molecolari da impiegare in campo vivaistico per la selezione precoce di genotipi resistenti o tolleranti al nuovo agente patogeno, nonchè al già noto ‘mal d’inchiostro’ che colpisce in particolare il fusto”.
“La Regione Veneto ha costituito uno specifico tavolo ortofrutticolo regionale insieme alle organizzazioni dei produttori per impostare un piano organico di ricerca, tutela e valorizzazione della nocicoltura e continuerà – ha assicurato l’assessore – a fare pressione sul Ministero per dare continuità e potenziare il piano di ricerca, in modo di arrivare a debellare il nuovo ‘cancro delle noci’ e investire in nuove tecniche, a tutela della competitività della nocicoltura specializzata nazionale, e veneta in particolare”. “Dobbiamo continuare ad investire nella ricerca e nelle produzioni sperimentali – ha sottolineato l’assessore rivolgendosi alle organizzazioni dei produttori – perché è lo strumento per valorizzare al meglio i nostri prodotti e il nostro ambiente, tutelare la biodiversità e commercializzare un prodotto di qualità certificata, a forte identità territoriale”.