“Dalla carne alla frutta, dai ristoranti ai supermercati, il volume d’affari delle agromafie è salito a 21,8 miliardi di euro con un balzo del 30% nel 2017 con attività che riguardano l’intera filiera del cibo, della sua produzione, trasporto, distribuzione e vendita. E’ quanto afferma la Coldiretti In riferimento all’operazione congiunta condotta da carabinieri e guardia di Finanza nel palermitano per attività illecite dirette anche a piazzare la carne di una ditta amica nei supermercati a un prezzo più caro”. Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Coldiretti nazionale il 9 aprile 2018, e che riportiamo integralmente. “Le mafie – spiega la Coldiretti – condizionano il mercato agroalimentare stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e lo smistamento, il controllo di intere catene di supermercati, l’esportazione del nostro vero o falso Made in Italy, la creazione all’estero di centrali di produzione dell’Italian sounding e lo sviluppo ex novo di reti di smercio al minuto. In questo modo la malavita si appropria – conclude la Coldiretti – di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy”.
Fotografia pubblicata: Vendita di carni un una macelleria cittadina (foto generica archivio Local Genius)