Il Sud, con la sua antica “Questione Meridionale” sembra essere sparito dall’agenda politica nazionale. Non se ne può fare una colpa ai soli partiti (o presunti tali) nazionali, ma soprattutto alle rappresentanze parlamentari espressione delle regioni meridionali. Tra gli slogan che si ascoltano, solo apparentemente alcuni riguardano “anche” il Sud del Paese, che invece continua ad avere specificità sue proprie, tali da dover individuare “ricette” ben mirate, realistiche, capaci davvero di incidere sulla realtà economica e sociale. Nessuno immagini che si stia proponendo l’ennesimo “pianto” delle vittime e degli incompresi. Al contrario, ci si chiede perché le rappresentanze politiche del Mezzogiorno non riescano, nel loro complesso, e fatta magari anche qualche eccezione, a rivendicare appieno le ragioni del Sud, proponendo al Paese intero e all’Unione Europea una piattaforma programmatica adeguata. Nel mondo globale il Sud con le sue radici identitarie antichissime, assolutamente distintive, uniche e non replicabili, avrebbe da giocare un ruolo centrale e di primo piano. E invece non è così. Ne riparleremo! Ma chiediamoci sin d’ora: a chi conviene questa situazione? (m.z.)
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