«Nella sede del salumificio Livasi di Spilinga i soci di Coldiretti hanno eletto Presidente della Sezione Giuseppe Porcelli, già delegato Giovani Impresa di CZ –KR- VV, titolare dell’omonimo salumificio che produce la ‘nduja di Spilinga oltre altri salumi. Anche i profili imprenditoriali di chi lo coadiuverà sono di imprenditori di prim’ordine. Michele Dotro, titolare del salumificio “Sua Maestà Il Porco” di Spilinga e dell’azienda omonima dove coltiva ortaggi; Peppe Mangiafave, neo insediato imprenditore che punta a valorizzare la Cipolla di Tropea nella sua azienda di famiglia attraverso percorsi di innovazione per raggiungere standard qualitativi elevati; Nino Cavallari di Nicotera, una laurea in Giurisprudenza ed una professione da avvocato alla quale sottrae il tempo utile per dedicarsi all’attività agricola al punto di essere imprenditore agricolo professionale e Domenica Campanaro coltivatrice diretta da oltre 30 anni rappresenta le donne e i pensionati che in questi territori hanno il merito di non aver mai smesso di tutelare le distintività e le colture che lo caratterizzano». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Coldiretti Calabria il 16 giugno 2018.
«Sono stati presenti il presidente di Vibo Onofrio Casuscelli, il direttore Pietro Bozzo e i funzionari Domenico Piperno e Francesco Lico. Un ampio dibattito – spiega il comunicato – ha caratterizzato l’assemblea che ha trattato temi d’interesse comune con particolare riferimento al problema dei danni da cinghiale che nel territorio stanno decretando, ormai da anni, la perdita di importanti produzioni. Il direttore Bozzo ha comunicato che Coldiretti non molla rispetto alle proposte inviate alla Regione Calabria utili a modificare i testi normativi che potrebbero dare la possibilità agli agricoltori di difendersi meglio da questa emergenza. Ha riferito di quanto fatto dalla Regione Lombardia nei giorni scorsi che ha concesso la possibilità agli agricoltori titolari di permesso di caccia di potersi difendere autonomamente 12 mesi l’anno nel perimetro aziendale in deroga ai soli periodi di apertura della caccia. Il tutto è stato ampliato dall’intervento del Presidente Casuscelli che ha spaziato tra le cose fatte e le tante cose da fare e da condividere per arginare l’emergenza fauna selvatica. Ha introdotto altri temi d’interesse comune esplicitando come da presidente della locale sezione provinciale degli allevatori Calabresi intende continuare con l’attività di consolidamento ed assistenza delle imprese ad indirizzo zootecnico ipotizzando di sviluppare percorsi di inclusione anche per quanti nel territorio del Monte Poro guardano alla suinicoltura con particolare interesse al fine di avere maggiore materia prima da trasformare. Non sono mancati gli stimoli dai pensionati presenti al fine di agevolare percorsi utili per rivedere gli importi delle pensioni dei coltivatori diretti per una revisione degli importi minimi che non consentono ad oggi un dignitoso tenore di vita bensì costringono i pensionati ad enormi sacrifici pur avendo speso una vita lavorativa intera a produrre cibo e salvaguardare territori».