«Tempo di quattordicesime. Tra la seconda metà di giugno e la prima di luglio saranno quasi 7,5 milioni gli italiani che riceveranno la mensilità in più, per un importo medio di 1.250 euro per i dipendenti e di 480 euro per i pensionati, per un totale di circa 6,8 miliardi di euro. Un’iniezione di liquidità consistente, di cui però meno della metà (il 47%, pari a 3,2 miliardi) andrà in consumi. Buona parte dello stipendio aggiuntivo – il 29%, o 2 miliardi di euro – verrà infatti usata per le spese fisse e per saldare conti in sospeso e debiti con il fisco, tra cui le ultime rate della rottamazione delle cartelle esattoriali. Ma cresce decisamente anche la quota di risparmiatori, che quest’anno accantoneranno quasi 1,6 miliardi (il 23%) quasi 600 milioni in più dello scorso anno. È quanto emerge dalle elaborazioni dell’Ufficio Economico Confesercenti sulla base dei dati Istat e un survey SWG». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Confesercenti nazionale il 17 giugno 2018, e che riportiamo integralmente.
«La quota di quattordicesima destinata ai consumi – conclude la nota stampa – sarà utilizzata soprattutto per le vacanze, su cui confluiranno circa 1,6 miliardi di euro, mentre 1,2 miliardi andranno via per regali e altre spese straordinarie, come il rinnovo degli elettrodomestici. Circa 500 milioni, invece, saranno usati negli ormai imminenti saldi estivi. Tra le spese obbligate, invece, la voce più consistente è costituita dai conti in sospeso: debiti, bollette scadute e pagamenti in ritardo cui gli italiani destineranno circa 800 milioni di euro. Pesante, quest’anno, anche l’incidenza del fisco, che assorbirà circa 400 milioni di euro. Altri 400 milioni andranno ai mutui, mentre 300 milioni di euro circa saranno impiegati per spese legate alla salute. Per quanto riguarda il risparmio, 1,4 miliardi di euro diventeranno liquidità di riserva, mentre 200 milioni saranno immobilizzati in qualche forma di investimento».
“Tra indebitati e formiche, purtroppo, anche quest’estate gli italiani saranno poco cicale”, commenta Confesercenti. “Come sempre, incidono i debiti pregressi, in particolare con il fisco, quest’anno più rampante che mai – conclude il comunicato – vista anche per via della coincidenza dell’arrivo delle quattordicesime con la fase finale della rottamazione delle cartelle esattoriali, la cui ultima rata è prevista per il 31 luglio. È la dimostrazione che la definizione agevolata, per quanto utile, è stata troppo onerosa: sarebbe stato opportuno prevedere un maggior numero di rate ed importi minimi più bassi. Ma anche la crescita del risparmio non va sottovalutata: i lavoratori mettono i soldi ‘sotto il materasso’ quando il clima di fiducia si deteriora. È dunque necessario dare un segnale forte per restituire certezze a cittadini e imprese, che ancora risentono degli effetti dell’instabilità seguita allo stallo politico di quest’anno”.