“Quello del Delta del Po è un Parco regionale, un’area che rappresenta un’eccellenza veneta e alla quale, anche grazie alla recentissima approvazione della nuova normativa regionale in materia di parchi, daremo un rinnovato impulso gestionale e promozionale, a condizione che ogni novità sia condivisa dal territorio, dalle sue rappresentanze istituzionali, sociali ed economiche. Nessuna decisione può essere calata dall’alto, perché il Parco appartiene innanzitutto a chi al suo interno ci vive e ci lavora”. Questa è la «chiara posizione dell’assessore al territorio e ai parchi della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari, in riferimento alle notizie e alle considerazioni emerse in questi giorni sul futuro del Parco del Delta del Po». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata il 27 giugno 2018 dalla Regione Veneto, e che riportiamo integralmente.
“La nuova legge – prosegue l’assessore – assicura un sistema organizzativo moderno ed efficace delle nostre aree protette, prevedendo che negli organi di governance dei parchi siano presenti i rappresentanti delle istituzioni locali, delle associazioni e i diversi portatori di interessi dei territori coinvolti: agricoltori, pescatori, cacciatori, operatori turistici, ecc. Saranno questi nuovi organi, appena li costituiremo formalmente – cosa che contiamo di fare molto presto – a valutare le soluzioni più idonee per la valorizzazione e lo sviluppo di ambiti pregiati come quello del Delta del Po”. “Ribadisco due concetti fondamentali – conclude Corazzari – che sono alla base delle nostre scelte e che sono l’uno conseguente all’altro: quello dell’autonomia e dell’autogoverno dei territori, che vale assolutamente anche per le aree destinate a parco, da cui deriva il nostro perentorio no all’ipotesi di parco nazionale per il Delta del Po”.