«Il Mipaaf ha autorizzato l’uso del marchio per la Lucanica di Picerno Igp». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata dalla Regione Basilicata il 29 giugno 2018, e che riportiamo integralmente. «Un ulteriore passo avanti – spiega il Dipartimento Politiche agricole e forestali della Regione Basilicata – verso il riconoscimento ufficiale della indicazione geografica protetta per un salume fortemente identitario di un territorio che aspettava da oltre 10 anni lo sblocco dell’iter». «Il 10 e 11 agosto – fa presente il comunicato – nell’ambito della Lucanica Festival a Picerno, un convegno dedicato».
«Tutti i dettagli – precisa inoltre la nota stampa ufficiale – saranno comunicati in una conferenza stampa convocata dall’assessore alle Politiche agricole e forestali Luca Braia e dal Presidente del Consorzio Lucanica di Picerno Giovanni Lettieri per martedì 3 luglio alle ore 10.30 presso la sala riunioni del Dipartimento Agricoltura, a Potenza, (IV piano)». «Parteciperanno oltre Braia e Lettieri, il professor Ettore Bove dell’Unibas, l’assessore all’Agricoltura del Comune di Picerno Nicola Figliuolo e i rappresentanti degli imprenditori – conclude la nota stampa – coinvolti nella produzione del salume. Sono altresì invitati i sindaci dei 14 comuni dell’areale di produzione della Lucanica di Picerno».
Fin qui la nota stampa. La Lucanica di Picerno è uno dei più antichi salumi d’Italia. L’antica ricetta prevede l’uso delle seguenti tagli di carni di maiale: spalla disossata, collo, pancetta, punta di filetto, trito di prosciutto. Come spezie vengono utilizzate il finocchio selvatico (prevalente), il pepe nero e il peperoncino essiccato a scaglie (ne esiste anche la versione piccante). La salsiccia ha una tipica forma ricurva a “u”. Si rimanda in ogni caso al disciplinare di produzione.