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No di Confcommercio al Governo: grave marcia indietro sui contratti a termine introducendo, di fatto, forme di inutile e dannosa rigidità

3 Luglio 2018 - Local Genius

No di Confcommercio al Governo: grave marcia indietro sui contratti a termine introducendo, di fatto, forme di inutile e dannosa rigidità




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Negozio per la vendita di fiori (foto generica d’archivio)

«In attesa dell’annunciata riduzione del costo del lavoro, tutta da verificare, il Governo decide di fare una grave marcia indietro sui contratti a termine introducendo, di fatto, forme di inutile e dannosa rigidità». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Confcommercio nazionale il 3 luglio 2018, e che riportiamo nella sua versione integrale. «Se l’obiettivo era quello – sottolinea il comunicato di Confcommercio – di favorire la creazione di nuova occupazione, si va invece nella direzione opposta con l’aggravante di creare un periodo di incertezza e un ritorno del contenzioso». «Le imprese del terziario e del turismo, le uniche che hanno creato nuova occupazione, anche durante le crisi, avranno dunque un freno – conclude la nota stampa ufficiale di Confcommercio – allo sviluppo e agli investimenti: questo il commento di Confcommercio-Imprese per l’Italia alle norme sui contratti a termine contenute nel Dl Dignità approvato dal Consiglio dei Ministri».

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