«Paesaggi di una bellezza incontaminata, fitti boschi e prati verdi, ricchi di specie aromatiche e officinali, punteggiati in alta quota da orchidee e anemoni. L’unicità di Sauris (che, con i suoi oltre 1.400 m di altitudine, è il comune più alto del Friuli Venezia Giulia) si riconosce ancora oggi in questa natura rigogliosa e selvaggia e nel modo con cui sono state conservate tradizioni secolari, d’origine bavarese, ancor vive nella parlata, nelle architetture, nella gastronomia, negli usi, nelle feste. Nota per il suo prosciutto leggermente affumicato, Sauris è rinomata anche per i suoi eccellenti ristoranti, per i piccoli ed accoglienti hotel, per l’albergo diffuso (dove si dorme in antiche case restaurate nel rispetto dello stile originale) e per i suoi artigiani che lavorano il legno, tessono, producono birra». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata il 6 luglio 2018 e che riportiamo integralmente. «Il prosciutto crudo che si produce in questo incantevole borgo della Carnia, fra i boschi della Val Lumiei, ha un gusto inconfondibile: tutelato dal marchio d’Indicazione Geografica Protetta, è dolce e morbido, viene leggermente affumicato – spiega il comunicato – con legno di faggio aromatizzato con ginepro ed erbe e poi lasciato lentamente stagionare all’aria fresca e asciutta dei monti. Nei due fine settimana del 14-15 e 21-22 luglio, Sauris dedica questa sua specialità la Festa del prosciutto, durante la quale saranno allestiti caratteristici punti di ristoro, dove si potranno degustare prosciutto e specialità tipiche carniche (piatti a base di prosciutto e speck, formaggi, gnocchi, griglia, piccoli frutti e dolci, senza dimenticare i vini e la birra prodotta proprio a Sauris) con l’accompagnamento di musica dal vivo e danze tradizionali». «Ad arricchire il programma, il tradizionale Mercatino dell’artigianato e dei prodotti agroalimentari della montagna, le visite guidate al prosciuttificio Wolf – conclude la nota stampa – per scoprire segreti e tecniche di lavorazione, la Mostra dedicata alla “Diga del Lumiei 70 anni dopo”, le visite guidate al Centro etnografico e alla medievali chiesa di Sant’Osvaldo e San Lorenzo e, le sere di sabato 14 e 21, fuochi d’artificio».
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