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Certificazione e tracciabilità dei vini Dop e Igp, Valoritalia lancia il sistema informativo battezzato Dioniso

11 Luglio 2018 - Local Genius

Certificazione e tracciabilità dei vini Dop e Igp, Valoritalia lancia il sistema informativo battezzato Dioniso


Con la collaborazione di Cisco e Hitachi. Un modello processuale a favore della dematerializzazione. Nel 2017 sono state oltre 13mila le visite ispettive in vigna e in cantina e più di 45mila le analisi chimiche effettuate

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«È considerato uno delle grandi divinità dell’Olimpo greco e ora si identifica anche con un innovativo sistema informativo applicato all’universo vino. Si chiama infatti Dioniso ed è l’ultima novità tecnologica per la certificazione e la tracciabilità dei vini Dop e Igp messa in campo da Valoritalia con la collaborazione di Cisco e Hitachi. Un progetto telematico, oggi operativo dopo oltre due anni di analisi e sviluppo, che, in linea con il trend crescente della dematerializzazione, permette di raccogliere la mole di informazioni provenienti dagli attori della filiera in un’unica grande piattaforma digitale a disposizione degli operatori, che potranno contare su un elevato grado di automazione dei processi di certificazione, con il vantaggio della tempestività, della certezza del dato informativo e della personalizzazione. Valore aggiunto di Dioniso, inoltre, l’interscambio continuo tra utente e gestionale che permette in pochi click e con una notevole riduzione di tempi e costi di elaborare, interrogare e sintetizzare». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata lo scorso 27 giugno e che riportiamo integralmente. «E a proposito di utenti, il più importante ente di certificazione del vino italiano ha scelto inoltre di rifarsi il look – spiega il comunicato – con un nuovo sito internet (www.valoritalia.it) dedicato non solo agli addetti ai lavori, ma anche ai consumatori finali, consapevoli dell’importanza dell’origine dei prodotti. Una vetrina digitale dal design più accattivante e aperta a tutti (ottimizzata per essere fruita pure da mobile), che offre contenuti sempre aggiornati e di facile consultazione, dando la possibilità di conoscere in ogni momento lo stato dell’arte del settore e la tracciabilità di ogni bottiglia certificata da Valoritalia. A completare poi le novità, la neonata rivista (cartacea e digitale), ValoriMAG, che racconta news, approfondimenti e curiosità dal mondo produttivo, con un occhio attento ai trend di mercato e alle centinaia di denominazioni vitivinicole che rendono unico il Belpaese».

“Comunicare il nostro lavoro e renderlo più accessibile a diversi target è per noi prioritario. Per questo, accanto al sito e al magazine – spiega il presidente di Valoritalia, Francesco Liantonio – abbiamo messo a punto un servizio sistematico e unificato di raccolta dati che, malgrado l’enorme complessità, resta ‘umano’, vale a dire tiene conto delle diverse tipologie di utenti e delle loro specifiche esigenze intervenendo con risposte cucite su misura, valide per il piccolo viticoltore così come per gli addetti dell’agroindustria, attraverso la figura dell’operatore documentale in supporto. Un aspetto fondamentale a cui si aggiungono altri punti di forza, quali la garanzia di assoluta affidabilità, l’alto grado di personalizzazione e una tracciabilità tempestiva. Ad oggi sono già censite, e dunque tracciabili, le bottiglie a partire dal 23 gennaio 2017, ma dal 1 gennaio 2019 saranno tracciate tutte quelle munite di contrassegno gestite da Valoritalia. Inoltre, la piattaforma è stata configurata con i parametri di circa 5mila tipologie di vino afferenti a 228 D.O. (133 Doc, 46 Docg e 49 Igt), rappresentando così le specificità dell’intero territorio nazionale. Ciò significa che tecnicamente Dioniso rappresenta un validissimo strumento e un punto di riferimento non solo per i nostri operatori, ma anche per i Consorzi, per gli enti e per le aziende che hanno accesso diretto al sistema”.

«A questi ultimi consente infatti, attraverso una reportistica, di consultare informazioni in dettaglio relative – sottolinea il comunicato – all’iter di certificazione e alle movimentazioni (dalla rivendicazione all’imbottigliamento) e di verificare in tempo reale l’andamento di ogni singola denominazione e tipologia. Non solo. Basta inserire uno qualsiasi dei dati relativi a una giacenza, un lotto o un numero di contrassegno per conoscere la documentazione sull’iter certificativo, sulle movimentazioni registrate e sull’origine della partita, estraendone anche la relativa storia. Dioniso è inoltre predisposto per l’interscambio automatico di dati da e per vari sistemi, compreso il registro Sian, consentendo una relazione diretta fino all’ottenimento della certificazione online. Oltre al caricamento automatico delle informazioni, permette inoltre agli utenti esterni di consultare e/o gestire i dati, offre la possibilità di governare più operazioni contemporaneamente e soprattutto effettua la verifica automatizzata della coerenza dei dati sulla base dei parametri dei disciplinari e della normativa di riferimento. Due, in pratica, le soluzioni sviluppate in seno a Dioniso, grazie alle competenze tecniche di Cisco e Hitachi: un motore di indicizzazione e ricerca semantica delle informazioni e gestione della documentazione (Document Management); un modello processuale a favore della dematerializzazione dei processi e del supporto automatico alla creazione delle pratiche ispettive anche in funzione dell’uso futuro di dispositivi mobili da parte del personale coinvolto (Workflow Management)».

«Al momento l’accesso ai dati, regolato sulla base di credenziali e profili correlati al proprio ruolo in azienda, offre – fa presente la nota stampa – una gestione personalizzabile per la consultazione in “real time” del dato, ma è già in corso lo sviluppo di report altrettanto personalizzabili, che includono analisi statistiche, studi, ricerche a partire proprio dalla mole di informazioni contenute nel database. Nel prossimo futuro, i dati disponibili – raccolti anche grazie all’utilizzo di appositi sensori posti in vigna, nella vasche e in cantina – saranno in grado di ‘raccontare’ con interrogazioni precise tutte le fasi di vita del vino, dal vigneto alla bottiglia. Un’immensa banca dati, quindi, capace di fornire in versione digitale una fotografia reale dello stato di produzione del vino di qualità, in linea con la mission di Valoritalia che dal 2009 verifica ogni fase delle denominazioni di origine certificate tutelando un patrimonio che lo scorso anno ha superato in valore i 6,3 miliardi di euro (franco cantina). Solo nel 2017 – conclude il comunicato – sono state oltre 13mila le visite ispettive in vigna e in cantina, più di 45mila le analisi chimiche effettuate e altrettanti i campioni sottoposti a verifica (pari a 15,1 mln di ettolitri) e 2950 le commissioni di degustazione effettuate. Quasi il 98% dei campioni è risultato idoneo, lo 0,3% non idoneo e il 2% rivedibile. Va sottolineato l’importante lavoro svolto sul piano delle verifiche di regolarità che si è concretizzato in 353 segnalazioni di non conformità grave inviate all’ICQRF e in oltre 2mila segnalazioni di non conformità lieve gestite direttamente da Valoritalia. Nel 2017 sono state certificate 1,5 miliardi di bottiglie e consegnati circa 950 milioni di fascette/contrassegni. La capillare attività di Valoritalia, presente con 34 sedi operative su tutto il territorio nazionale, la vede protagonista anche nel settore della certificazione biologica e della produzione integrata. Ad oggi sono 2.400 le aziende notificate (1.650 per il biologico e 750 per le certificazioni integrate). Questi risultati portano Valoritalia ad essere un punto di riferimento di tutto il mondo della certificazione del settore agroalimentare».

Fotografia pubblicata: bottiglie di vino (foto generica d’archivio)

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