“Legare i vini ai territori in cui vengono prodotti è una strategia vincente anche a livello turistico. Su questo la Franciacorta può fare scuola e contribuire al rilancio della Lombardia anche sotto questo aspetto”. Lo ha detto Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, che il 31 luglio mattina è intervenuto alla presentazione della Fondazione Vittorio e Mariella Moretti, che gestirà il convento dell’Annunciata di Rovato (Brescia) per i prossimi 10 anni. Lo si legge in un lancio di Lombardia Notizie, agenzia di stampa della Regione Lombardia, del 31 luglio 2018, e che riportiamo integralmente. “Il turista cerca sempre di più un’esperienza durante i viaggi e il vino può essere fonte di attrazione, se riusciamo a promuovere la distintività e la qualità dei nostri prodotti. L’impegno della Regione per i prossimi anni è quindi quello di accompagnare i nostri produttori in modo tale che con queste caratteristiche vincano le sfide internazionali. Per questo ho istituito un tavolo regionale del vino, a cui partecipano tutti i consorzi, e non è un caso se l’export del vino lombardo nel 2017 ha fatto registrare, con un valore di 270.360.000 euro, un incremento del 4,2 per cento sul 2016”.
“Sul nostro territorio regionale si producono per il 90 per cento vini a Denominazione di qualità, grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT – ha concluso Rolfi -. Abbiamo assistito negli ultimi anni anche a un vero e proprio boom della viticoltura biologica. Se nel 2010 gli ettari destinati a questo tipo di produzione erano 908, nel 2017 hanno raggiunto in Lombardia quota 1.751, con un incremento del 93 per cento, a testimonianza di un’attenzione sempre maggiore al tema della sostenibilità”. “In termini di produzione biologica, la provincia di Brescia è prima a livello regionale – conclude la nota stampa – con 522,5 ettari a biologico e 504 ettari in conversione. Seguono la provincia di Pavia, con 259 ettari a bio e 378 in conversione, quella di Mantova (rispettivamente 34,5 e 20,8 ettari), quella di Bergamo (rispettivamente 7,6 e 10,4 ettari), quella di Sondrio (rispettivamente 2 e 8,7 ettari). Chiudono Lecco, con 0,3 ettari a bio e 2,2 ettari in conversione, Milano con 0,6 ettari bio e Varese, con 0,1 ettari a bio».