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Al via la stagione di raccolta delle mele. L’Italia, con 2,2 mln di tonnellate, è il secondo produttore in Europa dopo la Polonia

22 Agosto 2018 - Local Genius

Al via la stagione di raccolta delle mele. L’Italia, con 2,2 mln di tonnellate, è il secondo produttore in Europa dopo la Polonia


Coldiretti: la produzione italiana si concentra principalmente in 6 regioni (Trentino Alto Adige, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia), cinque le mele Dop o Igp

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«Al via la “vendemmia delle mele” in Italia con un recupero sullo scorso anno ma in calo del 6% rispetto alla media dell’ultimo triennio per una produzione che sfiora i 2,2 milioni di tonnellate nel 2018. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Assomela in relazione all’inizio della raccolta in diverse regioni d’Italia: dal Trentino alla Lombardia, dall’Emilia Romagna al Piemonte. La qualità è ottima ma il maltempo ha influito a macchia di leopardo sulla quantità prodotta di diverse varietà – spiega la Coldiretti – dalle Golden Delicious che fanno segnare un -16% rispetto alla media de triennio alle Red Delicious (-3%), dalle le Granny Smtih (-5%) alle Fuji (-7%), mentre sono in controtendenza le Gala che crescono del +3%». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Coldiretti nazionale il 20 agosto 2018, e che riportiamo integralmente. «La produzione italiana di mele – sottolinea la Coldiretti – si concentra principalmente in 6 regioni: Trentino Alto Adige che rappresenta più della metà della raccolta con un milione e mezzo di tonnellate, in Veneto con oltre 217mila tonnellate, in Piemonte con 193mila tonnellate, in Emilia Romagna con 172mila e in Lombardia con oltre 30mila tonnellate. In Italia – spiega la Coldiretti – la grandine ha colpito alcune zone come ad esempio in Lombardia dove si registrano cali fino al 60% nei frutteti dell’alta Valtellina».

«Per chi non ha la possibilità di acquistare le mele direttamente dal produttore in azienda o nei mercati di Campagna Amica, attenzione alle etichette che – sottolinea la Coldiretti – devono obbligatoriamente riportare per legge l’origine (luogo di coltivazione) e la varietà delle mele. Sono 5 – ricorda la Coldiretti – le mele italiane a denominazione di origine riconosciute dall’UE: Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Melannurca Campana Igp, Mela Valtellina Igp, Mela Rossa Cuneo Igp». «L’Italia – evidenzia la Coldiretti – è il secondo produttore europeo di mele con il 17,5% del totale prima della Francia che si ferma al terzo posto con 1,5 milioni di tonnellate mentre la Polonia è stabile al primo posto con 4,5 milioni di tonnellate. Rispetto alla media del triennio 2014-2016 calano le produzioni di Francia (-3%), Germania (-5%), Portogallo (-7%), Spagna (-4%), Belgio (-22%) l’Olanda (-23%)». «Il grande caldo e la siccità che hanno colpito il centro nord Europa – conclude la Coldiretti – hanno influito sulle produzioni di quelle zone soprattutto per quanto riguarda le dimensioni, con mele “ristrette” più piccole rispetto alla media».

Fotografia pubblicata: mele in vendita in un mercato ortofrutticolo (archivio Local Genius)

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