«L’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, commenta i dati della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, secondo i quali il capoluogo lombardo è in testa come numero di ristoranti etnici con 3.137 imprese di ristorazione guidate da imprenditori stranieri». Lo si legge in un lancio di Lombardia Notizie, agenzia di stampa della Regione Lombardia, del 29 agosto 2018, e che riportiamo integralmente. “Milano – sottolinea l’assessore – è al primo posto in Italia anche per il numero di addetti che lavorano in questi ristoranti: 12.889, il 15% del totale italiano. Delle quasi 23mila imprese di ristorazione con titolare nato all’estero presenti sul territorio nazionale, circa il 29%, pari a 6.503, ha sede in Lombardia. Di queste, la metà è concentrata nel capoluogo meneghino”.
“Di fronte a questi dati è evidente la necessità di regolare gli orari di chiusura degli esercizi commerciali etnici, in modo che non rimangano aperti fino ad ore assurde e spesso incompatibili con l’attività dichiarata. Proporrò – aggiunge l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia – una legge regionale che stabilisca limiti orari. A fronte di un così alto numero di attività commerciali etniche, scriverò inoltre nelle prossime settimane, ai direttori delle Ats, affinché continuino a svolgere gli adeguati controlli igienico-sanitari, coadiuvati anche dai Nas dei Carabinieri e dai Vigili dell’annonaria, presso la quale, ai tempi delle giunte comunali di centrodestra, c’era il nucleo ‘mangiare sicuro’ che sarebbe utile ripristinare”.
“Infine, anche a seguito dell’indagine che ha evidenziato come diversi clandestini lavorassero in nero in due ristoranti di proprietà di un bengalese, si dimostra fondamentale – conclude De Corato – il contributo della Guardia di Finanza, che, sicuramente, nelle oltre 6 mila attività di ristorazione etnica presenti in Lombardia e nelle oltre 3 mila di Milano, riuscirà a scovare altre realtà simili”.