«Anche quest’anno la Fiera della Nocciola di Castagnole Lanze, giunta alla 159ma edizione, ha emesso il suo verdetto: il prezzo della Nocciola Piemonte Tonda e Gentile relativo all’annata 2018 si attesta dai 320 ai 330 euro al quintale. Un prezzo accolto con parziale soddisfazione da parte dei produttori, che speravano in una quotazione più alta alla luce di una produzione leggermente inferiore rispetto alle previsioni. Un’annata che conferma però ancora una volta l’ottima qualità che da sempre contraddistingue questa nostra eccellenza del territorio che, se abbinata ad una più efficace rete di commercializzazione, non teme nessuna concorrenza». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Confagricoltura Asti il 29 agosto 2018, e che riportiamo integralmente.
“Certo, l’annata 2018 si può definire soddisfacente anche se siamo ben lontani dai numeri registrati fino al 2016”, afferma Enrico Masenga, consulente tecnico specialistico di Confagricoltura Asti. “Quest’anno, secondo le prime stime, si prevede una produzione su base regionale intorno ai 120 mila quintali, ovvero 12/15 quintali per ettaro, una buona ripresa dopo la catastrofica annata dello scorso anno, ma non ancora a livelli ottimali, a causa anche di numerose e persistenti piogge che durante buona parte del periodo primaverile hanno imperversato sul nostro territorio compromettendo parzialmente, nonostante la buona fioritura, la sanità della pianta. Nei prossimi mesi il prezzo dovrebbe aumentare – conclude Masenga – fatto salvo eventuali oscillazioni della lira turca. Non sono stati invece registrati problemi di resa e di cimiciato, grazie anche ai massicci interventi di lotta ai parassiti effettuati durante l’anno. Fino a questo momento è stato fatto un buon lavoro, ma occorre non abbassare la guardia, soprattutto nei confronti della cimice asiatica”.
«Se i segnali inerenti alla produzione sono abbastanza confortanti, non mancano purtroppo – sottolinea la nota stampa – le note dolenti, rappresentate anche quest’anno dai furti all’interno dei noccioleti. Il nuovo allarme (dopo quello dello scorso anno) è stato lanciato da alcuni produttori corilicoli della zona della Valleversa associati a Confagricoltura Asti, che all’inizio del mese di agosto hanno avvistato diversi “lavoratori” abusivi. Confagricoltura, per bocca del suo dirigente di zona Gianni Bione, ha provveduto a denunciare l’episodio invocando a gran voce un maggiore controllo sul territorio». “Queste ruberie – ha precisato – sono sintomatiche e spiegano come questo settore, vista l’alta redditività, sia sempre più spesso preso di mira da traffici illegali. Chiediamo quindi a gran voce maggiori controlli sulla filiera, per difendere il lavoro dei corilicoltori e per evitare che il prodotto rubato venga immesso nel circuito produttivo”.
Fotografia pubblicata: immagine allegata alla nota stampa