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Bini: il grande progetto cinese della nuova Via della Seta può coinvolgere e premiare il porto di Trieste così come tutto l’entroterra del Friuli Venezia Giulia

11 Novembre 2018 - Local Genius

Bini: il grande progetto cinese della nuova Via della Seta può coinvolgere e premiare il porto di Trieste così come tutto l’entroterra del Friuli Venezia Giulia




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“Il grande progetto cinese della nuova Via della Seta può coinvolgere e premiare il porto di Trieste così come tutto l’entroterra del Friuli Venezia Giulia”. È quanto ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, che il 9 novembre è intervenuto a Udine al convegno “La Cina è vicina” promosso dall’Associazione Friuli Europa. Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata dalla Regione Friuli Venezia Giulia il 9 novembre 2018, e che riportiamo integramente. Bini ha ricordato come “la Regione sia stata recentemente impegnata in una missione in Cina che ha aperto forti partnership commerciali e relazioni istituzionali solide per cogliere tutte le opportunità che potranno derivare da questo grande piano strategico mondiale”. “Sicuramente – ha proseguito Bini – vista la posizione geografica strategica del Friuli Venezia Giulia, questo piano vedrà protagonista il Porto di Trieste ma anche tutto l’entroterra friulano e giuliano”.

«Proprio per le sue dimensioni anche economiche (si stimano investimenti del governo cinese tra 4.000 e 8.000 miliardi di dollari nella “Belt and Road Infrastructure”), Bini ha evidenziato come “la nuova via della Seta sia un’opportunità da maneggiare con cautela, per la velocità con cui si muove questa potenza mondiale nel realizzare il proprio progetto”. Come è emerso infatti nel corso dei vari interventi ed in particolare nella relazione introduttiva del ricercatore del University College di Londra, Marco Dean, la realizzazione di sei corridoi terrestri e di un corridoio marittimo, previsti dalla strategia di sviluppo cinese per collegare il Paese con l’occidente, comporta rischi politici, ambientali, sociali e commerciali. L’espansione della Cina, pur presentata dal governo cinese come un’occasione di sviluppo occupazionale e di riequilibrio economico interno, ha un impatto diplomatico complesso – sottolinea il comunicato – sulla geo-politica internazionale. Ne è testimonianza la volontà di controllo dei porti sul Corno d’Africa e in Asia». «L’impatto con la nostra economia e la gestione di una strategia complessiva nazionale in grado di far cogliere al Friuli Venezia Giulia le opportunità migliori sono state al centro della tavola rotonda conclusiva – precisa infine la nota stampa – che ha visto la partecipazione di Renzo Marinig, presidente del Consorzio di sviluppo economico del Friuli, di Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone e di Rodolfo Flebus, responsabile trasporti e logistica della Camera di commercio di Pordenone-Udine».

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