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Agroalimentare Made in Italy, Nomisma: prosegue anche nel 2017 la crescita del ruolo giocato dai mercati esteri per l’agrifood

15 Novembre 2018 - Local Genius

Agroalimentare Made in Italy, Nomisma: prosegue anche nel 2017 la crescita del ruolo giocato dai mercati esteri per l’agrifood


Negli ultimi anni il fatturato del settore è stato trainato dalla domanda estera: nel 2017 il 24% del giro d’affari dell’industria alimentare nazionale è stato generato proprio al di fuori dei confini italiani a fronte di un 20% di cinque anni prima

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«Prosegue anche nel 2017 la crescita del ruolo giocato dai mercati esteri per l’agrifood italiano: i consumi nazionali per generi alimentari e bevande (243 miliardi € nel 2017), seppur in ripresa, sono, difatti, ancora lontani dai tempi pre-crisi, per cui esportare – oltre che un’opportunità di crescita per le aziende agroalimentari italiane – rappresenta anche una strategia di sopravvivenza. Non a caso, negli ultimi anni il fatturato del settore è stato trainato dalla domanda estera: nel 2017 il 24% del giro d’affari dell’industria alimentare nazionale è stato generato proprio al di fuori dei confini italiani a fronte di un 20% di cinque anni prima». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Nomisma il 14 novembre 2018, e che riportiamo integralmente. «In termini assoluti, le vendite sui mercati internazionali dei prodotti agrifood Made in Italy hanno superato – spiega il comunicato – i 40 miliardi € nel 2017, registrando un balzo del +27% su base quinquennale e del +5,6% rispetto al 2016. E, sebbene ci sia un lieve rallentamento, l’espansione dell’export continua anche nel 2018: +2,3% nel I semestre   rispetto al medesimo periodo del 2017. A trainare tale incremento sono sia i mercati tradizionali, i cosiddetti Paesi bandiera, come Germania (export italiano pari a 6,9 mld € nel 2017, +16,5% tra 2012 e 2017), Stati Uniti (4,0 mld €, +48,9%), Regno Unito (3,3 mld €, +27,8%), Canada (809 mln €, +24,3%), Giappone (794 mln €, +13,1%), che da soli valgono il 40% del nostro export agroalimentare, sia i mercati emergenti (Paesi frontiera), su tutti Polonia (833 mln € nel 2017, +58,1% su 2012), Australia (530 mln €, +41,7%), Cina (423 mln €, +78,5%), Corea del Sud (221 mln €, +68,8%) e Messico (103 mln €, +23,8%)».

«Ma cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Le potenzialità dell’agrifood italiano per il prossimo quinquennio su 10 mercati target (5 bandiera e 5 frontiera) si presentano – precisa il comunicato – alquanto interessanti;  il NOMISMA Italian Agrifood Mkt Potential Index  prende in considerazione variabili di diversa natura tra cui i redditi pro-capite, i consumi alimentari, l’import agroalimentare, il ruolo dei prodotti italiani e la presenza di dazi e altre barriere agli scambi commerciali. Emerge come gli Stati Uniti rappresentano il mercato con le maggiori opportunità di sviluppo futuro per l’agrifood Made in Italy con un valore dell’indice pari a 100». “Pur essendo un mercato tradizionale per il nostro export (peso del 10%) e nel quale le nostre aziende sono presenti da anni, le opportunità di un ulteriore sviluppo dell’agrifood tricolore in tale mercato sono enormi grazie all’elevata capacità di spesa di parte della popolazione, all’enorme dimensione del mercato in termini di potenziali consumatori e ad un import di prodotti italiani che per ora risulta concentrato (oltre la metà) in soli cinque stati (California, New York, Texas, Illinois e Florida)”, afferma Denis Pantini, Responsabile Area Agroalimentare di Nomisma.

«Gli altri mercati con le maggiori potenzialità per l’agroalimentare nazionale – conclude la nota stampa – sono la Germania (NOMISMA Italian Agrifood Mkt Potential Index pari a 97) e la Cina (94): si stima che in tali mercati la domanda di prodotti agroalimentari italiani crescerà ad un CAGR 2017-2022, rispettivamente, del +4% e del +12%. Seguono Canada (73), Giappone (72) e poi distanziati Polonia (52), Regno Unito (42), Corea del Sud (38), Australia (29) e Polonia (15)».

Fotografia pubblicata: un gigante del Made in Italy agroalimentare, il Parmigiano Reggiano,
formaggio apprezzato in tutto il mondo (immagine generica d’archivio)

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