«Una fine d’anno pessimista per famiglie ed imprese, segnata dal calo della fiducia sulla crescita e sul futuro dell’economia italiana. Così Confesercenti commenta il dato Istat odierno sul clima di fiducia di imprese e famiglie. Per i consumatori, il cui indice scende di 1,6 punti, si tratta del terzo calo mensile consecutivo e riguarda tutte le componenti, clima corrente e futuro, personale ed economico. Per le imprese la situazione è simile, incluso il fatto che dicembre registra la terza riduzione consecutiva. Non è un caso: evidentemente le due dinamiche sono due facce della stessa medaglia: l’incertezza che si tinge di forti dubbi, se non proprio di pessimismo». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata il 21 dicembre 2018 da Confesercenti nazionale, e che riportiamo integralmente.
«Nell’universo imprenditoriale – precisa il comunicato – emerge qualche eccezione: in particolare, turismo e commercio al dettaglio evidenziano indici in controtendenza. Nei servizi turistici l’aumento dell’indice è quasi di 8 punti percentuali, dopo due mesi di calo: le aspettative per le festività, evidentemente, sono positive per le imprese di alloggio e ristorazione. Anche nel commercio al dettaglio, nelle sue varie componenti, si rileva una crescita dell’indice di fiducia, anche se non rilevante come quella del turismo: 2,7 punti in più, 2,7 per la Grande distribuzione e 0,9 per i piccoli. Probabilmente anche qui, giocano un ruolo le aspettative delle vendite durante le feste, sulle quali si concentrano le speranze delle imprese di far invertire il segno ad un 2018 nel complesso non positivo: le vendite in volume tra gennaio e ottobre sono pari a -0,4% totali e -1,8% per i piccoli esercizi».
«Il quadro emerso dal dato di fiducia, però, non ci fa stare tranquilli. L’anno si chiude – conclude la nota stampa di Confesercenti nazionale – in un clima complessivo di incertezza che coinvolge famiglie ed imprese. Dal nostro consueto sondaggio Confesercenti SWG di Natale, è emerso infatti che gli italiani si approcciano alle festività con più prudenza rispetto alle feste passate, con un’attenzione marcata ai prezzi e alle possibilità personali. L’auspicio è che questa incertezza di fine anno (aggravata dal ritorno all’orizzonte delle clausole di salvaguardia IVA) non si trasformi in un 2019 buio per i consumi».
Fotografia pubblicata: uno spaccio di ortofrutta