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Confesercenti: aumentati Pil e occupazione, ma le condizioni congiunturali restano molto deboli

6 Maggio 2019 - Local Genius

Confesercenti: aumentati Pil e occupazione, ma le condizioni congiunturali restano molto deboli




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«I dati su Pil del 30 aprile, occupati e prezzi, sono senza dubbio migliori delle attese: si tratta di primi segnali di speranza e, per la prima volta da un po’ di tempo, sembrano concordi nel delineare un percorso abbastanza univoco. Il quadro generale che ne emerge, infatti, è quello di un primo recupero degli andamenti flettenti osservati nella seconda metà del 2018».  Così l’Ufficio economico di Confesercenti, in una nota stampa ufficiale diramata il 30 aprile 2019, commenta i dati Istat sull’andamento dell’economia diffusi nella stessa giornata.

«L’aumento del Pil e dell’occupazione (quest’ultimo particolarmente pronunciato) si accompagnano, inoltre, ad una sostanziale stabilità dell’inflazione – spiega il comunicato – confermando come l’economia italiana abbia ampio spazio per una vera e propria accelerazione della crescita. Ma senza vedere per forza il bicchiere mezzo vuoto, restano diversi dubbi sugli scenari futuri: se l’avvitamento recessivo sembra essere scongiurato, non dobbiamo infatti dimenticare che le condizioni congiunturali restano molto deboli. Sia nel confronto europeo (in termini tendenziali, Spagna e Francia hanno registrato un aumento del Pil pari, rispettivamente, a 0,7% e 0,3%, l’insieme dell’area Euro 1,1%, contro il nostro 0,1%,), sia rispetto alle nostre potenzialità di sviluppo.  Rispetto a un anno fa, il Pil è aumentato di appena 268 milioni, mentre l’incremento fra il primo trimestre 2018 ed il primo trimestre 2017 fu di quasi 4 miliardi. Le condizioni economiche restano quindi stagnanti e lo stesso aumento dell’occupazione rischia di tradursi, se la situazione non cambierà, in un peggioramento della produttività».

«Nel complesso, i dati diffusi il 30 aprile – conclude la nota stampa di Confesercenti nazionale – danno credibilità al quadro programmatico adottato con il DEF, ma restano molto lontani dalle aspettative che il Governo aveva alimentato con la NADEF. D’altronde, il DEF assume ora un obiettivo di crescita del Pil dello 0,2% per quest’anno e dello 0,8% per il 2020, appena un terzo di quanto si sperasse lo scorso settembre. Resta, sullo sfondo, la prospettiva di un aumento dell’IVA, che rischia di vanificare il debole recupero di attività osservato in questo primo trimestre dell’anno».

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