«Venerdì 19 luglio 2019, al Crowne Plaza di Padova Ovest, l’Associazione Produttori Carni Bovine Unicarve celebra i 20 anni dalla fondazione e lo farà attivamente con un meeting sul tema della Sostenibilità della zootecnia bovina da carne prodotta in Italia». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata il 15 luglio 2019, e che riportiamo integralmente. «Abbiamo raggiunto una serie di obiettivi molto importanti – ha detto il Presiedente di Unicarve Fabiano Barbisan, commentando l’iniziativa – ed anche se non c’è da festeggiare per la situazione in cui versa il comparto, con prezzi di mercato non remunerativi, credo che ricordare da dove siamo partiti e come siamo messi oggi, aiuti a richiamare l’attenzione verso il nostro settore, sempre trascurato a livello di politica nazionale ed europea, perché oggetto di scambio, come lo dimostra il recente accordo Mercosur che l’Europa vorrebbe propinarci, illudendo l’agricoltura che si “tratta di un buon affare”».
«Ho preso per mano Unicarve nel 1999 a seguito della fusione di tre Associazioni produttori (ACARVE, VERCAB e CARNI TRIVENETE) – sottolinea Barbisan – eravamo in piena “mucca pazza” ed abbiamo iniziato il percorso della tracciabilità obbligatoria e dell’etichettatura facoltativa per informare i consumatori sulla provenienza della carne. Oggi siamo ad una svolta e grazie al costante lavoro di Unicarve, abbiamo ottenuto un Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia ed il riconoscimento del marchio “Consorzio Sigillo Italiano”, che sta muovendo i primi passi per coronare il sogno di sempre, ovvero, “dare un nome alla carne bovina prodotta in Italia”, per renderla riconoscibile ai consumatori. Sembra paradossale ma se il nostro marchio fosse a regime – continua Barbisan – con la necessaria dotazione finanziaria per divulgarlo ai consumatori italiani, il Mercosur ci preoccuperebbe molto meno, perché le nostre carni non si confonderebbero sugli scaffali della GDO come succede oggi e diventerebbe più facile competere con la carne brasiliana, distinguendo le nostre produzioni di qualità e alto contenuto di sicurezza alimentare e benessere animale, sicuri che il consumatore ci premierebbe. Purtroppo c’è ancora da soffrire – ammette Barbisan – poiché non abbiamo l’Interprofessione della carne bovina a regime, che ci permetterebbe di finanziare la pubblicità nazionale del nostro marchio, che oggi potrebbe distinguere il “Vitellone e la Scottona ai cereali”, il “Fassone di Razza piemontese”, il “Bovino Podolico al Pascolo” che, assieme alle “Ferrari” della zootecnia italiana (le IGP di Chianina, Marchigiana, Romagnola, Piemontese), ci farebbero conquistare quote di mercato importanti, considerato che le importazioni di carne bovina dall’estero sono oggi a circa il 47%. Venerdì 19 luglio intendiamo lanciare un forte messaggio concreto ai nostri associati ed alla politica nazionale in materia di zootecnia, cercando di anticipare quello che già la GDO sta iniziando a chiedere, ovvero la “sostenibilità” da “vendere ai consumatori”, sempre solo ed unicamente a carico degli allevatori. Abbiamo quindi redatto un programma che tocca i tre argomenti chiave della Sostenibilità: Ambientale, Sociale ed Economica».
«Riguardo la Sostenibilità Ambientale, interverrà il Dr. Luciano Migliorati del CREA per fornire un report – spiega il comunicato – sull’attività del progetto “Life Beef Carbon” al quale Unicarve partecipa a livello internazionale, con obiettivo la misurazione delle ridotte emissioni in atmosfera degli allevamenti, grazie alle buone pratiche da tempo attuate. Sulla Sostenibilità Sociale, è previsto un intervento del Direttore Generale della Sanità Animale del Ministero della Salute, Dr. Silvio Borrello, che illustrerà il progetto “Classy Farm”, che ha l’obiettivo di classificare in modo ineccepibile il livello di benessere animale presente negli allevamenti e, soprattutto, la Biosicurezza degli allevamenti e l’uso del farmaco per i bovini da carne, poiché – sottolinea Barbisan – dà molto fastidio sentire per radio e televisione la pubblicità di un noto gruppo della GDO che reclamizza la carne di bovini “senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi”, quasi a significare che per il resto della vita noi allevatori li somministriamo “allegramente” e solo loro li garantiscono. Riguardo la Sostenibilità Economica, presenteremo un’APP innovativa per Smartphone Android e IOS, organizzata in collaborazione con il CRPA di Reggio Emilia e l’Azienda Trouw Nutrition Italia, scaricabile dal web con il titolo “Beef Cost”, per rendere disponibile agli allevatori un sistema di calcolo dei costi di produzione del bovino, per dare più forza commerciale nelle trattative e far decollare le Organizzazioni Produttori e l’A.O.P. Italia Zootecnica, da poco riconosciuta, anche per la commercializzazione di bovini con il “Mandato a vendere”. Con l’occasione il Dr. Kees De Roest del CRPA oltre ad illustrare le potenzialità dell’APP farà un resoconto economico del comparto del bovini da carne a livello nazionale ed internazionale. Si parlerà anche di Blockchain “semplificata” con il Dr. Gian Luca Mascellino Co-founder di Wiise Chain, con l’obiettivo di non creare nuovi costi inutili a carico dell’allevatore e modernizzare il sistema di certificazione delle informazioni». «A chiudere il convegno – conclude la nota stampa – abbiamo chiesto ed ottenuto la disponibilità al Presidente Nazionale della Coldiretti, Dr. Ettore Prandini, Organizzazione che dimostra da sempre, con programmi ed azioni, un reale e forte sostegno alla tracciabilità delle produzioni di qualità, per mettere in condizione i consumatori di poter scegliere consapevolmente e, nel nostro caso, premiare la professionalità degli allevatori italiani. Seguirà una conviviale con il “taglio della torta dei traguardi” a ricordare che sono più d’uno quelli raggiunti ed altri attendono ancora il lavoro di Unicarve e dei suoi soci».
Fotografia pubblicata: immagine generica di vendita di carni ovine (archivio Local Genius)