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Prosecco Dop, balzo record delle esportazioni in Cina: + 31% in quantità nel 2019. Analisi dei dati proposta da Coldiretti

6 Novembre 2019 - Local Genius

Prosecco Dop, balzo record delle esportazioni in Cina: + 31% in quantità nel 2019. Analisi dei dati proposta da Coldiretti


La crescita delle vendite delle bollicine italiane più note all’estero fa da traino all’intero settore vitivinicolo

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“Balzo record delle esportazioni di Prosecco Dop in Cina che segna un aumento del 31% in quantità nel 2019. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno in occasione della visita del presidente cinese XI Jinping al padiglione italiano alla Cina international import expo a Shanghai, dove ha brindato con un bicchiere di prosecco assieme al ministro degli Esteri Luigi Di Maio”. Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Coldiretti nazionale il 5 novembre 2019, e che riportiamo integralmente. “La crescita delle vendite delle bollicine italiane più note all’estero fa da traino all’intero settore vitivinicolo che – rileva Coldiretti – mette a segno un incremento generale dell’11% delle esportazioni verso Pechino. Un risultato spinto anche dal crollo delle esportazioni di vino Usa in Cina a causa della guerra dei dazi fra gli Stati Uniti e il gigante asiatico per la quale si sta cercando di raggiungere un accordo tra Donald Trump e Xi Jinping. L’aumento delle vendite sul mercato cinese è – sottolinea Coldiretti – il segnale di uno spostamento ad est della mappa dei consumi del nettare di Bacco”. “Per effetto di una crescita ininterrotta nei consumi la Cina – precisa la Coldiretti – è, infatti, entrata nella lista dei cinque Paesi che consumano più vino nel mondo ma è in testa alla classifica se si considerano solo i rossi. Si tratta dunque di un mercato strategico per l’Italia, peraltro con grandi potenzialità di crescita se si considera che al momento le vendite di vino tricolore si concentrano per oltre il 90% sui mercati dell’Europa e del Nord America. In tale ottica è importante – conclude Coldiretti – giungere a un accordo per la difesa delle produzioni italiane “Doc” dalla concorrenza sleale dei falsi e delle imitazioni”.

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