«Favorire l’utilizzo delle aree demaniali gestite da Ersaf adatte allo sviluppo dell’attività produttiva apistica; creare le condizioni affinché le aziende apistiche possano incrementare le aree di produzione e specializzazione qualitativa; favorire l’utilizzo delle api come indicatore della qualità ambientale e quali impollinatori con la possibilità di inserirle nelle buone pratiche agricole previste nel futuro Psr. Questi i principali interventi previsti nell’accordo promosso dalla Regione Lombardia, attraverso l’ente regionale per i servizi ad agricoltura e foreste, con Apilombardia e Associazioni apicoltori lombardi. Ne ha dato notizia l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Lombardia Notizie, agenzia di stampa della Regione Lombardia, il 22 dicembre 2019, e che riportiamo integralmente. “Il 2019 è stato l’anno peggiore del decennio. Le produzioni sono in picchiata. In media abbiamo registrato una calo del 75%, ma alcune produzioni sono state azzerate. La Regione ha aperto un tavolo ufficiale che ha portato a questo primo documento. Invito tutti a consumare anche durante le feste miele italiano e non quello sintetico cinese. Dobbiamo sostenere il settore, leggendo etichetta e acquistando con consapevolezza” ha dichiarato l’assessore.
«La Regione e le rappresentanze delle aziende apistiche – precisa il comunicato – si impegnano dunque a dare continuità ai progetti esistenti di sviluppo e innovazione nel settore apistico lombardo, a predisporre uno studio per individuare aree di demanio per la moltiplicazione delle Api regina e la loro messa a disposizione agli apicoltori». “ERSAF ha a disposizione importanti aree agricole e forestali del demanio regionale che possono essere valorizzate anche per favorire il nomadismo e la selezione mirata delle api – ha aggiunto Rolfi – Nell’accordo approvato metteremo a disposizione le aree più idonee del demanio regionale individuate dagli apicoltori per queste funzioni. Un modo concreto per agevolare una ativita fondamentale per il settore agricolo e la biodiversità, di cui la nostra regione è leader in Italia”. Il comunicato stampa prosegue poi con dei dati interessanti:
«Situazione produttiva Lombardia 2019 (dati Osservatorio Nazionale Miele)
ACACIA – In Lombardia si registrano produzioni estremamente scarse o nulle: Pavia 2-7 kg/alveare in pianura e 0 in collina, Cremona e Lodi 5-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/alveare, Bergamo 5 kg/alveare in pianura, produzione azzerata in collina. Brescia 5-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/alveare in pianura, produzione azzerata in collina. Como e Varese 0-3 kg/alveare, Monza Brianza 0-5 kg/alveare, Milano 3-7 kg/alveare con rare “punte” massime di 10 kg/ alveare, Mantova 3-5 kg/alveare in pianura, 2-4 kg/alveare in collina. Nessuna produzione in provincia di Lecco e Sondrio.
TIGLIO – tiglio di pianura 3-12 kg/ alveare, tiglio di montagna 12-20 kg/alveare.
CASTAGNO – I raccolti si sono attestati in media sui 10-15 kg/alveare.
ERBA MEDICA – In Lombardia i raccolti di erba medica si sono attestati su valori compresi in un’ampia forbice tra i 3 e i 10 kg/alveare.
MELATA – Rese praticamente nulle salvo qualche sporadico raccolto stimabile in circa 3 kg/ alveare.
MILLEFIORI D’ALTA MONTAGNA DELLE ALPI – In Lombardia le rese si sono attestate sui 6-7 kg/alveare.
RODODENDRO – Si stimano raccolti di 15 kg/alveare.
TARASSACO – Nella provincia di Bergamo si segnala una resa media di 4-5 kg.
MILLEFIORI PRIMAVERILE – Nelle zone di pianura si parla di produzioni a macchia di leopardo di millefiori primaverile a prevalenza di tarassaco comunque inferiori ai 5 kg/alveare spesso lasciato alle api per non dover ricorrere alla nutrizione che è stata invece necessaria dove l’importazione di nettari primaverili non è stata sufficiente.
MILLEFIORI ESTIVO – sono stati registrati raccolti di millefiori estivo piuttosto disomogenei e compresi nell’ampia forbice di 3-15 kg/alveare».