Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia, è favorevole al panel test e da tempo propone il suo rafforzamento, grazie all’impiego di nuovi strumenti di analisi scientifica, per renderne più oggettiva l’applicazione ed i suoi risultati. “E’ quanto abbiamo chiesto al Comitato consultivo del Consiglio Oleicolo Internazionale, che si è riunito in questi giorni a Madrid – chiarisce Andrea Carrassi, direttore generale dell’associazione – confermando il nostro apprezzamento per il metodo dell’analisi sensoriale, che ha fatto progredire il settore oleario sul fronte della qualità”. Lo si legge in una nota stampa ufficiale di Assitol diramata il 21 febbraio 2018, e che riportiamo integralmente.
Negli ultimi giorni – prosegue il comunicato – è emerso il timore che si proponesse di abolire l’analisi sensoriale. “Un timore infondato – spiega ancora Carrassi –. Del tema abbiamo anche parlato in due convegni organizzati da Assitol pochi mesi fa, a Sanremo con la SISSG e a Torino con l’Inrim, che hanno visto la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali, ribadendo la fiducia nel metodo del panel test”. In tali occasioni, l’associazione – continuiamo a citare testualmente – ha sottolineato come, a distanza di venticinque anni dalla sua adozione, l’analisi sensoriale debba essere ulteriormente implementata e aggiornata, nella sua fase applicativa, grazie all’apporto della ricerca. “Assitol – osserva il direttore generale dell’associazione – intende lavorare, al fianco delle aziende e delle università, all’individuazione di nuovi strumenti che possono migliorare l’applicazione del panel test”. Tuttavia, un’analisi sensoriale rafforzata dai nuovi mezzi di analisi – spiega Assitol – può trovare un ulteriore sostegno in un altro elemento, operante in Italia e pensato a garanzia del consumatore: il SIAN. Il sistema informatico che monitora tutti i movimenti dell’olio d’oliva, documentati nei Registri di carico e scarico delle aziende, consente infatti agli enti di controllo nazionali di verificare in via telematica i flussi in entrata ed in uscita dei prodotti oleari. “Se tutto questo diventasse realtà in tutta l’Unione Europea – ha pronosticato Carrassi – il comparto potrebbe contare su una tracciabilità sempre più vigorosa, non più soltanto in Italia, ma su tutto il territorio della UE”. Un’operazione di così grande respiro – si legge in conclusione – deve però coinvolgere l’intera filiera. “Siamo pronti a collaborare con tutti – ha affermato il direttore generale di Assitol – e a fare fino in fondo la nostra parte”.