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Cannabis sativa, Confagricoltura: creare una filiera italiana tracciabile e di qualità

21 Maggio 2018 - Local Genius

Cannabis sativa, Confagricoltura: creare una filiera italiana tracciabile e di qualità


Un grande potenziale: alimenti (ad alto valore nutraceutico), cosmetici, fibre per il tessile e per la bioedlizia, materiali per la fitodepurazione e per la bioingegneria ed anche prodotti destinati al florovivaismo

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Cannabis sativa (immagine tratta dalla specifica voce in Wilkipedia)

«Confagricoltura, insieme alle altre organizzazioni della filiera, ha presentato – alla “Indica Sativa Trade”, fiera internazionale della canapa, che si tiene a Bologna – il progetto per lo sviluppo della coltivazione della canapa industriale (cannabis sativa),  coltura che ha anche un alto valore ambientale; è funzionale alla lotta al consumo di suolo ed alla perdita di biodiversità e si coniuga completamente con  i nuovi concetti di bioeconomia circolare. In tale ambito si è proposta l’adozione, su base volontaria, di un disciplinare di produzione dedicato all’infiorescenza di canapa coltivata in Italia, al fine di creare una filiera tracciabile e di qualità». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata il 19 maggio 2018 da Confagricoltura nazionale, e che riportiamo integralmente. “Siamo in una fase delicata per la ripresa di un settore che contava 110 mila ettari a metà del ventesimo secolo e che oggi ne conta appena 5 mila e comunque in forte aumento rispetto lo scorso anno – ha detto Confagricoltura -. Per questo, abbiamo sollecitato l’adozione di un quadro regolamentare della coltivazione della canapa poi consolidato dalla legge 242/16 (disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa)”.

«La legge 242/16  – ha rilevato  Confagricoltura – introduce la libera coltivazione delle varietà di canapa industriale (cannabis sativa), indicate nel ‘Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole’ e caratterizzate da THC inferiore allo 0.2%, escluse dal campo di applicazione delle disposizioni sulle sostanze stupefacenti. Ed apre alla possibilità a diversi prodotti: alimenti (ad alto valore nutraceutico), cosmetici, fibre per il tessile e per la bioedlizia, materiali per la fitodepurazione e per la bioingegneria ed anche prodotti destinati al florovivaismo. Con l’emanazione della legge si sono sviluppati anche nuovi prodotti della canapa, derivanti dalle infiorescenze, che si affiancano a quelli tradizionali della fibra e dei semi». “L’auspicio – ha concluso Confagricoltura – è che la normativa recepisca al più presto le nuove opportunità di produzione e mercato che si stanno sviluppando.Nel frattempo con la redazione del disciplinare si intende supportare le nostre imprese nel cogliere nella loro interezza le opportunità che derivano dalla coltivazione della canapa industriale”.

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