“Il settore culturale è tra i pochi a produrre uno sviluppo che non esaurisce mercato, ma che anzi crea esponenzialmente altro sviluppo e potenziale occupazione di qualità, soprattutto giovanile”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, intervenendo il 9 marzo alla prima giornata della quinta edizione del Future Forum, iniziativa della Camera di Commercio di Udine che quest’anno è incentrata sulle “economie della bellezza”. Lo si legge in una nota stampa ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia diramata il 9 marzo 2018 e che riportiamo integralmente. L’assessore ha evidenziato alcuni dati che, messi a confronto, “sono sorprendenti e ci aiutano a capire quello che siamo e che potremmo diventare”. Torrenti, assessore regionale allo Sport oltre che alla Cultura – prosegue il comunicato -, ha evidenziato come il settore calcio in Friuli Venezia Giulia registri mezzo milione di biglietti paganti e un incasso di sei milioni di euro (il basket tocca quota un milione e 200 mila euro di incassi). A fronte di queste cifre, i musei del Friuli Venezia Giulia – continuiamo a citare testualmente – possono vantare un milione di visitatori, ben il doppio degli spettatori del calcio, ma che sono in grado di generare solo 2 milioni di euro di incassi.
“Un valore veramente basso a fronte del gran numero di visitatori – ha fatto notare Torrenti – soprattutto se confrontiamo altri settori culturali: il teatro può contare su 850 mila paganti ma crea 20 milioni di incassi e 50 milioni di indotto; il cinema ha 2 milioni e 700 mila paganti e produce 27 milioni di incassi derivanti solo da biglietti e micro indotto relativo a merchandising e servizio bar”. “C’è quindi – ha aggiunto Torrenti – un enorme potenziale di sviluppo che può ruotare sui musei e che però deve essere attivato da un’offerta di servizi innovativi e da una buona accessibilità fisica e museotecnica: rendere maggiormente attrattivi i musei del Friuli Venezia Giulia permetterebbe di creare perlomeno 10 o 15 milioni di indotto che consentirebbe di attivare qualche centinaio di posti di lavoro qualificati e stabili”. Con adeguato investimento, l’effetto volano, secondo Torrenti, porterebbe in meno di due anni il milione di visitatori attuali a due milioni. “Ci vuole davvero poco: credere e attuare una modalità di sviluppo e riqualificazione della nostra offerta culturale innovativa – ha indicato Torrenti – che passi per digitalizzazione, ma anche adeguata presenza di personale con alta formazione culturale, creazione di percorsi esperienziali che coinvolgano i visitatori e tutta una serie di servizi attrattivi”.