«Il nuovo incidente mortale causato dal passaggio di un branco di cinghiali, in autostrada A1 tra Lodi e Casalpusterlengo, dimostra quanto sia diventato urgente intervenire sul problema degli animali selvatici. Così Cia-Agricoltori Italiani, che sottolinea come la situazione in Italia sia ormai fuori controllo». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Cia nazionale il 3 gennaio 2019, e che riportiamo integralmente. «Il proliferare dei cinghiali non solo crea danni milionari all’agricoltura, ma minaccia sempre più spesso la sicurezza dei cittadini – spiega Cia -. Le misure tampone adottate in questi ultimi anni hanno registrato un sostanziale flop, con un saldo negativo che grava prima di tutto sulle imprese. Per questo non è più rinviabile un nuovo piano operativo, modificando la legge quadro datata 1992 che regola la materia. La questione animali selvatici – ricorda Cia – è stata anche al centro della nostra ultima Assemblea nazionale. Dove abbiamo chiesto alle Istituzioni di agire: ripensando la normativa vigente, riformando gli ambiti territoriali venatori e superando il regime del de minimis nel rimborso dei danni agli agricoltori che, di fatto, paralizza il sistema». «Soprattutto – osserva infine la Cia – oggi occorre introdurre il concetto di “corretta gestione” accanto a quello di protezione, parlando di “carichi sostenibili” di specie animali nei diversi territori e ambienti, tenendo conto degli aspetti naturali, ma anche produttivi e turistici».
DANNI ANIMALI SELVATICI (scheda a cura di Cia nazionale)
Solo per citare alcuni esempi, la media annua delle domande di indennizzi per i danni da fauna selvatica supera i 2 milioni di euro in Toscana ed Emilia-Romagna e arriva a oltre 1 milione nelle Marche e in Umbria. E ancora, ogni anno, solo nelle regioni dell’arco appenninico, dalla Calabria alla Liguria, gli animali selvatici uccidono dalle 2.000 alle 2.500 pecore.