“L’Expo del turismo culturale di Barumini è un’occasione di grande importanza per fare il punto sull’offerta turistico culturale e, nello specifico, archeologica dell’Isola. Si tratta di un asset strategico nelle politiche per le nuove stagionalità perseguite dalla Giunta regionale”. Lo ha detto il 22 novembre, durante la conferenza stampa di presentazione della quarta edizione dell’Expo, l’assessora del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas. È quanto si legge in una nota stampa ufficiale diramata dalla Regione Sardegna il 22 novembre 2017, e che riportiamo integralmente. «La manifestazione, in programma dal 24 al 26 novembre tra Barumini e Villanovaforru, è l’evento di riferimento dell’offerta turistico-culturale sarda – spiega il comunicato – e proporrà convegni, approfondimenti, laboratori, degustazioni incentrate sulla valorizzazione di beni culturali e archeologici e delle eccellenze enogastronomiche e artigianali». “L’appuntamento – ha continuato Argiolas – si svolge in uno dei luoghi simbolo dell’archeologia in Sardegna, che registra ogni anno una crescita nel numero di visitatori: si prevede che, a fine anno, l’area di su Nuraxi e Casa Zapata di Barumini arriveranno complessivamente a quasi centomila presenze. Inoltre, nell’occasione del ventennale dell’area archeologica Su Nuraxi come patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, l’Expo celebra idealmente questo riconoscimento cercando nuove modalità di promozione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali e archeologici dell’isola”. L’esponente della Giunta parteciperà, nella giornata di sabato, al convegno dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’Ict, dal titolo ‘Le tecnologie della realtà virtuale e del gaming applicate ai beni culturali: opportunità e volano di sviluppo territoriale’. “L’integrazione di valorizzazione e innovazione – ha spiegato l’assessora – è in linea con quanto intrapreso dal governo regionale, che nel suo impegno per saldare l’asse tra coste ed entroterra, interverrà anche sulla mobilità interna, per rendere i siti archeologici più ‘vicini’ agli hub portuali e aeroportuali. Attorno ai nostri attrattori storici e archeologici, che sono una peculiarità solo sarda, lavoriamo per creare un’offerta che abbracci l’intera esperienza di vacanza: che sia short break o soggiorno più lungo, vogliamo che il visitatore rimanga nel territorio e possa unire alla scoperta e alla fruizione di ambiente, paesaggio e beni culturali, pure quella delle eccellenze artigiane ed enogastronomiche e di tutte le espressioni di ospitalità e accoglienza che territori e comunità della Sardegna possono proporre”.
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