«Per secoli a Foza, borgo montano situato sull’Altopiano di Asiago, l’economia ha ruotato attorno alle attività del bosco e della pastorizia. È in questo ambito che i pastori del luogo hanno saputo selezionare piano piano una razza di pecora dalla lana lunga e adatta alla tessitura chiamata proprio con il nome del loro paese, Foza, ma che si diffuse a tal punto da essere identificata anche come ‘pecora vicentina’. Le complesse dinamiche socio-economiche del XX° Secolo determinarono però un progressivo abbandono dell’attività pastorizia, con la conseguente drastica diminuzione delle pecore di razza Foza, ridotte a soli 163 capi nel 2015». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Veneto Agricoltura il 23 agosto 2018, e che riportiamo integralmente. «Di fronte al rischio di estinzione di questa razza autoctona e la conseguente perdita della memoria di un passato ricco di storia, l’Amministrazione Comunale di Foza – spiega il comunicato – ha intrapreso un percorso di salvaguardia delle ultime pecore rimaste. Un progetto che ha visto coinvolti anche la Regione Veneto, l’Università di Padova, Veneto Agricoltura e altri Enti. A Foza sono state così avviate numerose iniziative, fra cui una sezione dedicata alla “Pastorizia” nel locale Museo, conferenze, dibattiti e l’annuale Giornata di piazza dedicata ai lavori della lana, diventata nel corso degli anni la ‘Festa della Pecora Foza’. Quest’anno, l’Amministrazione Comunale, sempre più consapevole che le complesse vicende legate alla pastorizia sono intimamente connesse all’identità del suo territorio, in collaborazione con l’Associazione Mondo Rurale di Marostica, propone un interessante convegno che si terrà sabato 25 agosto (ore 10,30) nella sala multimediale del Museo di Foza. Il focus, concepito come un momento di studio e confronto di esperienze, intende fare il punto sul processo di recupero della pecora di razza Foza».
«Sono previsti – prosegue la nota stampa – interventi del Sindaco di Foza, Mario Oro; del Presidente regionale di Coldiretti, Martino Cerantola; di Alberto Alberti (Commissione Museo), che presenterà il quadro storico della pastorizia sull’Altopiano dei Sette Comuni; Giustino Mezzalira e Valerio Bondesan (Veneto Agricoltura), che illustreranno rispettivamente l’attività di conservazione della biodiversità agraria nel Veneto e l’opera di recupero e conservazione della razza Foza. Isabella Bortoli (allevatrice) porterà invece la sua esperienza sul campo, delineando le problematiche con cui si trova a fare i conti; Francesca Rodeghiero (Associazione Mondo Rurale) presenterà infine una serie di proposte di valorizzazione dei prodotti dell’allevamento della pecora Foza: dalla lana ai formaggi alle carni. Al termine dei lavori è prevista una visita guidata alla sezione della “Pastorizia” del Museo e una degustazione dei formaggi ‘Malghe della Marcesina’».
«Il giorno successivo, domenica 26 agosto, la pecora Foza – conclude la nota stampa – sarà celebrata con l’annuale Festa, durante la quale si potranno ammirare gli storici ovini e sarà suggellato il gemellaggio con la pecora ‘Brogna’ della Lessinia (altra razza che rischia l’estinzione). Il programma prevede, tra l’altro, la dimostrazione da parte di figuranti in costume, delle varie fasi legate alla filiera della lana: dalla tosatura alla tessitura. L’evento si configura come anteprima del Festival dell’Agricoltura in programma a Bressanvido (Vi) dal 23 al 30 settembre, che avrà come filo conduttore proprio il tema della “Biodiversità”. Per informazioni sugli eventi del Festival: www.festivalagricoltura.it».