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Gratteri Procuratore a Napoli? Sarebbe una vittoria dell’Italia tutta e si lancerebbe un segnale di sfida ai poteri criminali

12 Settembre 2023 - Massimo Tigani Sava

Gratteri Procuratore a Napoli? Sarebbe una vittoria dell’Italia tutta e si lancerebbe un segnale di sfida ai poteri criminali


Domani la decisione del Consiglio superiore della Magistratura. Rispetto e stima per gli altri magistrati che anche in Calabria proseguiranno la dura lotta contro le mafie

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Gratteri Procuratore a Napoli? Sarebbe una vittoria dell’Italia tutta e si lancerebbe un segnale di sfida ai poteri criminali

Nicola Gratteri nuovo Procuratore della Repubblica a Napoli? Sarebbe una vittoria dell’Italia tutta, dello Stato e dei cittadini che credono nella forza suprema della legalità e nella giustizia. Domani, 13 settembre, il Csm è chiamato a decidere chi guiderà la Procura della capitale partenopea. Sì, capitale, perché Napoli è stata per secoli il centro propulsivo di un importantissimo Regno, nonché, per molto tempo, la città più grande d’Europa dopo Parigi. Napoli è Storia (con la “s” maiuscola), è cultura, è lingua, è stili di vita, è economia, è cibo, è arte, è società che pulsa, crea e produce. Ma la Città del Vesuvio, come la Calabria, è ammalata di cancro, il cancro della camorra. E come la ‘ndrangheta, la camorra non è fatta solo di boss e gregari, ma anche di articolate infiltrazioni nel tessuto connettivo della Campania, del resto del Paese e di molte nazioni estere. L’auspicabile arrivo di Nicola Gratteri alla guida della più grande Procura d’Italia sarebbe un segnale strategico, dall’elevato valore anche politico nell’accezione più ampia e nobile del termine. Sgombriamo il campo da possibili equivoci: tutti gli altri magistrati che concorrono all’importante incarico meritano massima stima e considerazione. La figura di Nicola Gratteri, però, e questo è un dato innegabile, è diventata un simbolo. Un simbolo dell’antimafia militante, della lotta internazionale al crimine organizzato, della maggioranza degli italiani che hanno sete di cambiamenti forti, che odiano il malaffare e le massomafie. Nel pieno rispetto delle funzioni e delle prerogative del Csm, la nomina di Gratteri a Napoli lancerebbe un segnale di vera e propria sfida ai poteri criminali e ai loro alleati, i nefasti colletti bianchi deviati. Gratteri ha una carriera importantissima alle spalle, ha un curriculum di livello mondiale rispetto al perseguimento dei fenomeni mafiosi, è un grande organizzatore, ha spalle forti, non si fa intimidire, a costo di vivere sotto scorta ogni istante della propria esistenza. Napoli ha un cuore immenso, è una delle più belle città del pianeta, e la maggioranza del suo popolo da sempre chiede l’opportunità di vivere in serenità. Perché accada il miracolo, accanto alle cose buone già fatte, l’arrivo di Gratteri indicherebbe a tutti qual è la strada giusta da seguire, senza tentennamenti, senza dubbi, senza timori. E mentre proponiamo questa riflessione, la prova che dimostriamo stima nei confronti di tutti gli altri magistrati italiani che, come l’attuale Procuratore di Catanzaro, danno tutto se stessi per il trionfo dei diritti sanciti dalla Costituzione, sta in un’ulteriore considerazione: in Calabria, se Gratteri andrà via, la guerra contro la ‘ndrangheta proseguirà con immutata energia e consapevolezza della crescita di una solida cultura antimafia, vera, autentica e lontana da atteggiamenti ipocriti. (Massimo Tigani Sava)

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