«L’emergenza climatica è una priorità che non può più essere rimandata. Una necessità che sarà al centro della 26esima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) che si terrà a Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre. Scienziati di livello internazionale, geologi e meteorologi si sono confrontati nell’ambito del webinar “Il clima estremo tra cambiamenti climatici e gestione del territorio” che si è svolto venerdì 8 ottobre 2021 dalle 14.30 alle 20.00, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi e Fondazione Centro Studi CNG in collaborazione con l’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata dal Consiglio nazionale dei Geologi l’8 ottobre 2021, e che riportiamo integralmente. “Siamo davvero in codice rosso. Il mondo è sconvolto dal caldo, dagli incendi, da precipitazioni intense di carattere eccezionale e gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più estremi, più evidenti, più tragici. Siamo ancora in tempo per cambiare rotta, ma serve un nuovo approccio e azioni concrete. Il webinar di oggi è un modo per confrontarsi sulle tematiche di cui si parla in tutto il pianeta” afferma Domenico Sessa, Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi e Presidente della Commissione Grandi Eventi.
Nel corso del webinar – prosegue la nota stampa – si sono discussi i temi della crisi climatica e dell’urgenza di abbattere le emissioni di gas serra. “Il Sesto Rapporto di Valutazione, recentemente pubblicato dal Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), conferma ancora una volta che i cambiamenti climatici pongono una serie di pressanti questioni ormai ineludibili per il futuro dell’umanità” denuncia Dino Zardi, Presidente Associazione Italiana Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia. “Se da un lato – spiega Zardi – occorre intraprendere, il più presto possibile, politiche mirate a scala mondiale per la riduzione delle concentrazioni dei gas serra, dall’altra dobbiamo comunque tenere presente che data ‘l’inerzia’ del complesso sistema climatico, i benefici di queste azioni si avranno solo fra qualche decennio. Nel frattempo dovremo fare i conti con un ulteriore incremento delle temperature medie globali per alcuni decenni, anche nel caso in cui nei prossimi 20-30 anni riuscissimo a ridurre a zero le emissioni nette di anidride carbonica. Dovremo quindi prepararci ad affrontare cambiamenti importanti che interesseranno diverse future generazioni in tutte le nazioni del mondo, e proprio per loro abbiamo il dovere di agire subito e decisamente. Ma nessuna azione può sperare di essere efficace se non è guidata dall’approfondimento scientifico, dalle tecnologie adeguate e da una preparazione professionale aggiornata all’altezza della situazione. Per questo la ricerca e la formazione superiore – conclude Zardi – sono presupposti essenziali per affrontare adeguatamente ed efficacemente le sfide dei cambiamenti climatici”.
Fotografia pubblicata: particolare di immagine allegata la nota stampa, un momento del webinar