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Il <strong>Brigante Musolino</strong>, detto il Re dell’Aspromonte, analizzato da Cesare Lombroso. Nuovo libro di Local Genius

24 Agosto 2023 - Local Genius

Il Brigante Musolino, detto il Re dell’Aspromonte, analizzato da Cesare Lombroso. Nuovo libro di Local Genius


Introduzioni a cura di Massimo Tigani Sava. L'inventore dell'antropologia criminale nel 1862 fece un viaggio in Calabria,,,

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Il <strong>Brigante Musolino</strong>, detto il Re dell’Aspromonte, analizzato da Cesare Lombroso. Nuovo libro di Local Genius

Analizzando i tratti somatici di Peppe Musolino, il Re dell’Aspromonte, Cesare Lombroso, contestato ma anche lodato inventore dell’antropologia criminale, verificò una “scarsezza di caratteri criminali”, spiegabile “con la sua maggiore intelligenza”. Sul Brigante Musolino, insomma, Lombroso non fu “lombrosiano”, come accadde invece per tanti delinquenti, assassini e criminali italiani e stranieri. Ecco quindi che Lombroso definisce Musolino non un “puro criminale-nato”, bensì un “criminaloide”, anche perché il Re dell’Aspromonte “non sempre faceva il male per il male, ma solo a scopo di vendetta”. Del rapporto tra il Brigante Musolino e Cesare Lombroso se ne parla nel nuovo interessante volume edito da Local Genius, numero nove della fortunata collana “Radici”, a cura e con ampia introduzione di Massimo Tigani Sava. Titolo: “Lombroso in Calabria e il Brigante Musolino”. Nel 1862, e quindi a pochi mesi dal compimento dell’Unità d’Italia, Cesare Lombroso, giovane medico militare, giunge in Calabria dove rimarrà in servizio per circa tre mesi. Ne nascerà un “saggio-diario”, denso di descrizioni, informazioni, riflessioni di natura etnografica, antropologica, demografica, economico-sociale, riproposto integralmente in questo volume nella sua edizione del 1898. Massimo Tigani Sava traccia un quadro sereno e senza pregiudizi dello scienziato italiano più conosciuto, apprezzato ed anche contestato del XIX secolo. Alcuni luoghi comuni, come quello di un presunto antimeridionalismo di Cesare Lombroso, vengono sfatati. Il settentrionale Lombroso, calato in una regione dell’ex Regno delle Due Sicilie da poco annessa al Regno d’Italia, non era ancora il pioniere e il riconosciuto inventore dell’antropologia criminale: anticlericale, antiborbonico, fedele al progetto unitario, ebbe però il coraggio di muovere forti critiche al nuovo governo con uno spirito riformatore più vicino agli approcci del nascente meridionalismo. “In Calabria” non esprime mai odio razziale nei confronti dei Meridionali, né è figlio di visioni preconcette. Il volume contiene anche un Indice dei Luoghi e dei Nomi per agevolare di molto la consultazione del testo. Lombroso, a ulteriore testimonianza di forzature tendenti a catalogarlo come esponente o addirittura teorico di una sorta di destra ultraconservatrice, fu anche consigliere comunale socialista a Torino.
Il Lombroso scienziato e intellettuale maturo, positivista, fiducioso fino all’estremo sulla capacità della scienza di spiegare ogni aspetto della vita umana, studioso di antropologia criminale, convinto che la fisiognomica potesse spiegare la diversità tra persone sane e delinquenti, tra soggetti normali e geni, fautore del cosiddetto darwinismo sociale, è invece l’autore del saggio su Giuseppe Musolino, il Re dell’Aspromonte, e anche delle pagine su brigantaggio, mafia e camorra: entrambi i testi, preceduti da specifici capitoli dell’Introduzione firmata da Massimo Tigani Sava, sono stati estrapolati da famose opere datate rispettivamente 1902 (“Delitti vecchi e Delitti nuovi”)e 1896 (“L’Uomo delinquente”). Il volume, come detto, è stato inserito nella collana “Radici” di Local Genius, diretta dallo stesso Massimo Tigani Sava. Il volume è distribuito in librerie ed edicole della Calabria, e può essere acquistato in tutta Italia anche su Amazon: https://www.amazon.it/dp/8899676127?ref=myi_title_dp

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