«Il Nebbiolo, il principe indiscusso dei vitigni piemontesi e tra i più importanti uvaggi del mondo, è stato protagonista dal 14 al 17 maggio di Nebbiolo Prima, un evento cult nel panorama delle anteprime nazionali organizzato da Albeisa e giunto ormai alla ventitreesima edizione. Una selezione di giornalisti e professionisti del settore vinicolo provenienti da tutto il mondo è arrivata ad Alba per degustare, nelle sale dell’hotel I Castelli, le nuove annate di Barolo Docg 2014 e Riserva 2012, Barbaresco Docg 2015 e Riserva 2013 e Roero Docg 2015 e Riserva 2014 per un totale complessivamente di circa 300 vini provenienti da 230 cantine. Un’occasione unica per i partecipanti, per conoscere e approfondire i diversi aspetti di queste tre importanti denominazioni e le loro variazioni a seconda dei differenti territori di appartenenza». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Albeisa il 24 maggio 2018, e che riportiamo integralmente.
«L’edizione 2018 dell’evento – spiega il comunicato – ha riservato però anche due importanti novità nel format: per la prima volta, oltre alla stampa, Nebbiolo Prima ha visto la presenza anche di professionisti del settore provenienti dei più strategici mercati del mondo: sommelier di fama internazionale, Master of Wine, formatori e wine influencer. L’allargamento ad altre figure professionali legate al mondo del vino rappresenta un significativo passo in avanti da parte delle tre Denominazioni che sempre di più guardano all’internazionalità e a mercati in continua evoluzione capaci di muoversi trasversalmente utilizzando strumenti di comunicazione sempre più innovativi. Alba è stata per quattro giorni una città profondamente internazionale con ospiti europei (Germania, Austria, Svezia, Danimarca, Italia, Regno Unito, Polonia, Svizzera, Norvegia) e da altri Paesi strategici (Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina, Corea, Taiwan, Russia, Australia). Inoltre, l’evento è stata anche l’occasione per annunciare un’altra novità: Nebbiolo Prima raddoppierà infatti, proponendosi nuovamente a fine anno per la degustazione delle nuove annate che entreranno in commercio nel 2019. L’edizione di maggio di Nebbiolo Prima si è articolata in quattro giornate di degustazioni alla cieca e due, le ultime, dedicate alla visita delle Cantine, per conoscere così, oltre ai vini, i volti e i luoghi delle Langhe, dove il terroir si presenta come un mosaico di espressioni, che si mescolano alla filosofia e alla passione di ogni singola famiglia di viticoltori».
«Il successo della manifestazione – sottolinea la nota stampa – va attribuito ad Albeisa, associazione no profit che 22 anni fa ideò l’appuntamento che si dimostrò in ogni edizione un successo per l’alta qualità dei vini in assaggio, per la possibilità di conoscere da vicino tre importantissime denominazioni famose in tutto il mondo e per la stupenda cornice in cui questo evento si svolge: un territorio unico, ricco di castelli e modellato da saliscendi ricamati di vigneti che disegnano il panorama, raro esempio in cui l’intervento dell’uomo ha saputo valorizzare e incrementare la bellezza del luogo. È questo il paesaggio viticolo di Langhe-Roero e Monferrato, entrato nella prestigiosa World Heritage List dell’Unesco, di cui Albeisa si è fatta custode e portavoce nel mondo. Albeisa è nata nel 1973 da un’idea illuminata di Renato Ratti e, ancora oggi, è l’organismo che gestisce l’utilizzo della bottiglia Albeisa, contenitore dalla forma unica e riconoscibile nato agli inizi del Settecento e che tuttora identifica le migliori produzioni di Langa. L’Associazione, pur restando sempre fedele a se stessa, ha saputo stare al passo con i tempi e con le nuove richieste dei mercati; dal 2007, ad esempio, questa bottiglia è realizzata in una versione con un peso di circa il 22 per cento inferiore. Un minore impatto ambientale che si concretizza su due fronti: un risparmio di oltre un milione di kg di vetro l’anno e costi energetici di produzione molto più bassi. Questo implica un minore carbon footprint dato sia dalla riduzione delle emissioni di CO2 sia dal “Bosco di Albeisa”. L’associazione, infatti, ha realizzato nel 2013, 40° anniversario dalla fondazione, un bosco di quattro mila piante ad alto fusto in Kenya, dimostrando di avere un occhio particolarmente attento alla salvaguardia dell’ambiente. Sempre per rispondere alle esigenze degli associati ed al mercato che si evolve, Albeisa ha promosso la realizzazione della bottiglia per lo spumante, prodotto che sta acquisendo sempre più importanza per molte aziende locali. Le prime bottiglie, caratterizzate dall’esclusivo marchio distintivo, iniziano ora ad affacciarsi sul mercato».
Albeisa, Associazione che promuove i grandi vini dell’Albese
(scheda allegata alla nota stampa)
Albeisa, l’Unione Produttori Vini Albesi, è un’Associazione senza scopo di lucro che si impegna per la promozione e la valorizzazione dei vini dell’Albese. Il gruppo conta oggi circa 280 soci e ha obiettivi chiari e condivisi. Come sostiene il presidente, Marina Marcarino, l’ambizione è far sì che la bottiglia Albeisa sia sempre più rappresentativa del territorio e che si rafforzi sempre più il legame che essa simboleggia tra i vini delle Langhe e le loro terre di origine. In quest’ottica, l’obiettivo è che sempre più cantine sposino questo stesso proposito con il desiderio di superare la soglia delle 300 aziende associate entro il prossimo anno. Albeisa ha una storia che risale addirittura al Settecento, quando furono proprio i produttori vinicoli di queste zone a chiedere che potessero arrivare sui mercati delle bottiglie uniche e riconoscibili capaci di soddisfare le esigenze di chi doveva imbottigliare vini importanti. Da allora, Albeisa ha sempre saputo interpretare le richieste del consumatore registrando oggi anche una crescita nell’utilizzo del formato tappo a vite negli ultimi due anni soprattutto per vini freschi, giovani e di pronta beva e in particolare per le esportazioni nei Paesi del Nord e negli Usa. Per maggiori informazioni www.albeisa.com