Attenzione, questo Paese è in una condizione di ritardo spaventoso, assurdo, ingiustificato. Local Genius ha dato una lettura attenta alle analisi proposte da Confesercenti e da Coldiretti, a livello nazionale, sui dati davvero preoccupanti che provengono dalle vendite al dettaglio. Senza farla troppo lunga: questo Paese è di fatto fermo rispetto alla necessità di adottare i rimedi urgentissimi richiesti da una crisi profonda e dura, addirittura storica. Lo è sul piano della politica interna e su quello della politica estera. Sul piano della politica interna i ceti privilegiati stanno sottovalutando l’impoverimento generalizzato del Paese e non si preoccupano dell’impatto sociale devastante che ne deriva. Sul piano estero non si capisce (o si fa finta di non capire) che cosa significherà la “Rivoluzione Trump”. Ma al di là della miopia dei ceti privilegiati, gli stessi cittadini italiani, forse perché sfiduciati, sembrano avere un atteggiamento troppo arrendevole, attendista e per alcuni aspetti anche superficiale. Sul fronte politico l’Italia ha bisogno di una scossa potente, mentre si assiste a un palleggiamento di responsabilità (inutile, grave, pericoloso) tra gruppi autoreferenziali, nonché ad un confronto anche mediatico che nel complesso risulta assolutamente inadeguato, povero, senza contenuti veri, e che troppo spesso appare finalizzato solo alla conservazione degli interessi di pochi. Un’ultima considerazione: oggi un Paese con la testa sulle spalle agirebbe immediatamente sul fronte della redistribuzione della ricchezza: chi guadagna troppo (sempre con merito?) ha il dovere di rinunciare a un 20-30% dei propri introiti a favore di chi non riesce, non sempre per colpa o inettitudine, a trovare spazio nel mondo del lavoro. Per fare queste cose, indispensabili, occorre coraggio politico. Alcuni risponderanno: ma c’è tanto altro da fare (fisco, burocrazia, ammodernamento del Paese, servizi…). Giusto, ma il messaggio serve a lanciare un Sos: qui non basterà giocare con i centesimi, non sarà sufficiente danzare sul terremoto, non serviranno a nulla le ataviche furbizie del “volemose bene” e del “tirare a campare”. Serviranno fatti, come quelli, condivisibili o meno, di Usa, Inghilterra e Russia. Italiani, sveglia! (Massimo Tigani Sava)
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