A giorni il lancio della seconda edizione, con importantissime novità, dell’opera di Armin Wolf intitolata “Ulisse in Italia. Sicilia e Calabria negli occhi di Omero“. Un’edizione, peraltro, totalmente riveduta, corretta e di molto aggiornata. La prima attesa edizione in lingua italiana dell’importantissima ricerca dedicata dallo storico tedesco Armin Wolf all’Odissea di Omero è stata edita nel 2017. Fondamentali nuove ricerche compiute dall’Autore, riguardanti anche la cosiddetta “Questione Omerica”, offriranno straordinari strumenti di riflessione e approfondimento agli studiosi e agli appassionati di tutto il mondo. Le pagine totali diventano oltre 500.
Relativamente alla prima edizione il prezioso volume (di oltre 460 pagine ricche di fotografie e tabelle, nonché comprensive di un ampio inserto di immagini a colori e di una mappa), aveva coronato, a nove anni di distanza dall’ultima edizione tedesca, un progetto storiografico di grandissimo spessore. E lo aveva fatto grazie a Local Genius, marchio che curerà anche la seconda edizione. Titolo della pregevole opera: “Ulisse in Italia. Sicilia e Calabria negli occhi di Omero”. La straordinaria ricerca portata avanti dal professor Armin Wolf, durata circa quarant’anni ed effettuata in tutto il Mediterraneo centro-occidentale, rivoluziona l’approccio all’Odissea considerandola un vero e proprio testo di storia elaborato in versi piuttosto che una “semplice”, per quanto sublime, opera poetica. E quindi, grazie ad una serie di geniali intuizioni, confortate da ricerche approfondite e dall’analisi di innumerevoli fonti, l’Odissea di Omero, concepita nell’VIII secolo avanti Cristo, diventa il primo documento storico, frutto di un viaggio reale e puntualmente raccontato, che pone al centro del suo interesse la Calabria, la Sicilia, lo Stretto di Messina, l’Istmo di Catanzaro, le attuali Isole Eolie (che l’Autore preferisce denominare Lipari), Malta, il Mediterraneo centrale e occidentale.
Ulisse, fiaccato dalla perigliosa e lunghissima navigazione nel disperato ma tenace tentativo di rientrare in patria dopo aver combattuto a Troia, naufraga nel Golfo di Lamezia Terme, alla foce del fiume Amato. Soccorso da Nausicaa, Ulisse raggiunge a piedi la reggia dei Feaci, a Tiriolo, da dove si possono osservare i due mari (lo Jonio e il Tirreno) e i due porti. Racconterà le sue epiche peripezie a re Alcinoo che lo aiuterà, fornendogli un’imbarcazione, a rientrare a Itaca. Ulisse, che prima del naufragio sulla costa tirrenica lametina aveva attraversato in direzione sud-nord lo Stretto di Messina, navigherà verso Itaca senza riattraversare in direzione opposta lo spazio d’acqua compreso fra Scilla e Cariddi. E qui Wolf risolve, individuando nell’Istmo di Catanzaro il luogo strategico dell’Odissea, una questione rimasta “appesa” per secoli: come aveva fatto il figlio di Laerte a ripartire in nave verso Itaca senza riattraversare lo Stretto di Messina? Ulisse, spiega lo storico tedesco, passa dalla costa tirrenica a quella jonica percorrendo a piedi, in due distinte tappe, l’Istmo di Catanzaro, largo poco più di 30 chilometri. L’eroe omerico salpa dalla foce del Corace, nel Golfo di Squillace, dove giunge a piedi partendo da Tiriolo, e con un’ormai sicura navigazione di cabotaggio raggiunge finalmente Penelope e Telemaco. L’Istmo di Catanzaro è la Terra dei Feaci, ricca, ospitale e civile, con un’agricoltura fiorente, memoria degli evoluti popoli pre-ellenici che abitarono la Calabria; lo Stretto di Messina con i suoi “miti” conserva il racconto di un devastante terremoto-tsunami; la Sicilia e le Isole Eolie, così come l’antica Calabria, ritrovano una centralità storica che può essere posta a fondamento di una rinascita economico-sociale basata sulla massima valorizzazione delle risorse culturali, archeologiche, ambientali, turistiche. Secondo Wolf l’Odiessa di Omero “introduce” quella che da lì a breve sarebbe diventata la gloriosa stagione della Magna Grecia, con l’arrivo stabile dei coloni ellenici.
Prima di naufragare sulle coste tirreniche della Calabria, provenendo da Malta, Ulisse (sempre secondo la ricostruzione fatta da Wolf) compie quasi il periplo della Sicilia. L’Autore cita diversi luoghi dell’antica Trinacria: Capo Lilibeo, Stagnone di Marsala, Rocca di Erice, piana di Trapani, Mozia, Ustica (isola di Circe), Himera, Palermo, Stretto di Messina, Cariddi, Capo Peloro, Messina, Etna, Isole Lipari (con l’isola di Calipso), Panarea, Stromboli. Sicilia e Calabria diventano quindi i luoghi centrali del viaggio di Ulisse descritto nell’Odissea di Omero.
Quelli appena accennati non sono che alcuni dei più suggestivi contenuti della corposa ricerca del professor Wolf (non sveliamo ancora quelli inseriti nella seconda edizione!), che ha tanti meriti, tra i quali l’individuazione di un innovativo metodo scientifico per studiare l’Odissea in quanto racconto reale di un viaggio, nonché la prima sintesi critica e comparata delle tante ricostruzioni dei viaggi di Ulisse. Il prezzo di copertina è davvero irrisorio (solo 10,00 euro) considerato il pregio dell’opera e la sua consistenza. Local Genius ha voluto, con tale scelta, mettere a disposizione di tutti uno strumento che, al di là del suo intrinseco valore storiografico, costituisce anche una leva formidabile in termini di ricostruzione dell’identità territoriale del Sud Italia (la Prima Italia!), e quindi anche di marketing. Purché ignoranza crassa e politicume militante non continuino a proporsi come i veri “ciechi” della storia.
TITOLO DELL’OPERA
Armin Wolf
Ulisse in Italia. Sicilia e Calabria negli occhi di Omero
Local Genius, collana Radici n. 3.
Seconda edizione di molto aggiornata, riveduta e corretta. Copertina plastificata.
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