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Violentissima eruzione del Volcan de Fuego in Guatemala: colonna eruttiva alta 10 chilometri, numerose le vittime

5 Giugno 2018 - Local Genius

Violentissima eruzione del Volcan de Fuego in Guatemala: colonna eruttiva alta 10 chilometri, numerose le vittime


Flussi piroclastici hanno raggiunto distanze di circa 8 chilometri dal cratere, soprattutto sui fianchi occidentale, meridionale e orientale del vulcano

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«Nella giornata del 3 giugno, una breve ma violenta eruzione esplosiva ha interessato il Volcan de Fuego (Vulcano di fuoco) a sud-ovest di Guatemala City, capitale del Guatemala, causando la morte di almeno 25 persone, numerosi feriti e danni agli abitati. L’eruzione è iniziata poco prima delle 06:00 (ore locali), mentre il vulcano era coperto di nuvole». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata da Ingv il 4 giugno 2018, e che riportiamo integralmente. «L’attività – spiega il comunicato – si è rapidamente intensificata, generando una colonna eruttiva alta 10 chilometri sopra il livello del mare e flussi piroclastici, che hanno raggiunto distanze di circa 8 km dal cratere, soprattutto sui fianchi occidentale, meridionale e orientale del vulcano. I flussi hanno invaso un golf resort, l’abitato di El Rancho e diverse strade sul versante meridionale. Ricadute di cenere vulcanica hanno interessato un vasto settore a est del vulcano, causando anche la chiusura dell’aeroporto della capitale, Città del Guatemala. L’attività parossistica è andata avanti per diverse ore, diminuendo di intensità nel pomeriggio, per concludersi in serata, dopo circa 16 ore».

«Questa eruzione – precisa Ingv – è la più recente e violenta di una lunghissima sequenza di brevi episodi parossistici iniziati nel 1999. Solo dal 2015 se ne sono contati circa 30. Generalmente questi episodi sono caratterizzati da una durata media di meno di 24 ore, con forte attività da stromboliana a vulcaniana e intermittenti fontane di lava, emissione di colate laviche e produzione di flussi piroclastici. In passato si erano già verificate eruzioni sia di più lunga durata (settembre 1977 – agosto 1979) ma di modesta intensità, sia di breve durata (da poche ore a diversi giorni) ma fortemente esplosive (1880, 1932, 1974). Quella del 3 giugno è sicuramente l’eruzione più violenta, dopo quella del 1974, e probabilmente la più devastante in tutta la storia documentata. I prodotti del Fuego sono tipicamente di composizione basaltica e la marcata esplosività delle sue eruzioni è dovuta all’alto contenuto in gas dei suoi magmi».

«Il Volcan de Fuego – conclude la nota stampa ufficiale – è oggetto di studio di ricercatori di tutto il mondo. Anche l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha svolto in passato attività di ricerca su questo vulcano per caratterizzarne l’attività eruttiva. Nel 2012 ricercatori del Laboratorio HPHT di Geofisica e Vulcanologia sperimentali dell’INGV hanno applicato nuove tecniche osservative per la misura dei parametri eruttivi durante le esplosioni del Volcan de Fuego, utilizzando telecamere termiche e ad alta velocità».

Fotografia pubblicata: L’eruzione del Volcan de Fuego (diramata da Ingv con la nota stampa)

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