«Vola il turismo in Lombardia con 39 milioni di presenze e una crescita del 18% in cinque anni. È quanto emerge da un’elaborazione della Coldiretti regionale su dati Istat in occasione del primo Milano Agrifood & Travel Global Summit con il Presidente Coldiretti e Coldiretti Lombardia Ettore Prandini. Un record di presenze – spiega la Coldiretti – che 6 volte su 10 vede protagonisti gli stranieri alla scoperta delle specialità enogastronomiche del territorio. Infatti – sottolinea la Coldiretti regionale – il cibo è il vero valore aggiunto anche delle vacanze in Lombardia che può contare su un’agricoltura in grado di produrre oltre trecento tesori della tavola certificati, con 34 tra DOP e IGP, 41 denominazioni vinicole tra DOCG, DOC e IGT e 251 prodotti tradizionali. Inoltre, sono più di 1.500 i chilometri dei percorsi del gusto che costituiscono le 12 Strade del Vino e dei Sapori di Lombardia, veri e propri itinerari dedicati alle tipicità locali, che si snodano attraverso 124 comuni tra le Alpi e il Po». Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata il 12 aprile 2019, e che riportiamo integralmente.
«In Lombardia l’attenzione verso l’agroalimentare e il suo legame con il territorio è confermata anche dal boom delle vacanze in campagna con il numero delle presenze dei viaggiatori italiani e stranieri negli agriturismi sul territorio regionale che in nove anni sono cresciuti del 90%. In totale – chiarisce la Coldiretti regionale – sono 1.685 le strutture di questo tipo attive in Lombardia; in 2 su 3 si può mangiare. La provincia con il maggior numero di agriturismi è Brescia con 347, seguita da Mantova con 235, Pavia con 221, Bergamo 170, Como 167, Milano 131, Sondrio 125, Varese 90, Lecco 78, Cremona 72, Lodi 33, Monza e Brianza 16».
«Oltre un terzo della spesa dei turisti in vacanza in Italia – precisa la Coldiretti – è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche in mercati, feste e sagre di paese, con un impatto economico complessivo che a livello nazionale ha raggiunto nel 2018 per la prima volta i 30 miliardi di euro. Si tratta – continua la Coldiretti – di un risultato che dimostra l’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico italiano». “Il nostro – afferma il Presidente Ettore Prandini – è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare, che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica. I tesori enogastronomici – conclude Presidente Prandini – sono delle vere e proprie opere d’arte conservate gelosamente da generazioni di agricoltori che vanno difese dal rischio dell’omologazione e della falsificazione”.